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CRONACA | 17 agosto 2013, 09:03

INCIDENTI MONTAGNA: Ferragosto 2013, nove morti e decine di feriti su vette e sentieri

Giornate di intenso lavoro per le guide del Soccorso alpino

Giornate di intenso lavoro per le guide del Soccorso alpino

Il Ferragosto 2013 non si farà ricordare sulle Alpi valdostane e piemontesi per l'afflusso record di turisti (che non c'è stato), ma per le tragedie della montagna. Nell'arco di quattro giorni, dal 12 al 16 agosto, sono morte nove persone tra alpinisti esperti, semplici escursionisti e bambini.

Senza contare i feriti, che sono stati oltre venti, mentre una coppia di alpinisti, 22 anni lei e 28 anni lui, è stata salvata in extremis dal Soccorso alpino nella notte del 15 agosto, dopo essere rimasta bloccata sotto la vetta della Piramide Vincent, nel massiccio del Monte Rosa.

Insomma, il Ferragosto 2013 sarà registrato come uno dei peggiori degli ultimi anni per quanto riguarda gli incidenti in montagna. Nella sola giornata di giovedì 15, due alpinisti esperti, entrambi di Torino, sono morti sul Monte Rosa a quota 4.200 metri. Carlo Ravetti, 62 anni, neurologo molto conosciuto a Torino, e Luca Savoja, 54 anni, docente universitario di Biella, hanno perso la vita dopo essere precipitati all'alba per 500 metri lungo la dorsale del Lyskamm orientale. Erano due scalatori esperti; Ravetti aveva già conquistato in più occasioni tutte le vette dei 4 mila metri. 

Lo stesso giorno è morto in Valle Cavargna, sulle alpi comasche, un pensionato di 71 anni del comasco: era su un sentiero a quota 1.900 metri quando ha perso l'equilibrio precipitando per una trentina di metri. E' sempre del 15 agosto, poi, l'episodio riguardante il piccolo Elia, il bimbo torinese di soli 8 mesi morto all'ospedale Regina Margherita di Torino. I genitori a Ferragosto lo avevano portato al rifugio degli Angeli in Valgrisenche, a quota 3.000 metri. E' morto dopo aver subìto 4 arresti cardiaci. 

Venerdì 16 sono deceduti sulle Alpi anche due escursionisti in due distinti episodi. In Valsavarenche ha perso la vita un pensionato di 73 anni, Saverio Carabelli, di Busto Arsizio. Stava scendendo dal rifugio Vittorio Emanuele quanto è scivolato sul sentiero, precipitando per un centinaio di metri, a quota 2.300 metri. Il secondo episodio a Nese, frazione di Alzano Lombardo (Bergamo): un ragazzo pugliese di 23 anni è caduto da un'altezza di 8 metri dopo essere scivolato dal sentiero. Finito in una pozza d'acqua, è morto annegato.

Il 14 agosto sulle Alpi Marittime è deceduto un escursionista cuneese di 31 anni, Michele Brenta, scivolato in una scarpata in Alta Valle Gesso mentre stava facendo un'ascesa in solitaria.

In provincia di Verbania, invece, si sono svolti ieri, venerdì 16 agosto, i funerali delle due alpiniste morte il 13 sul Mont Blanc du Tacul: Marianna Conti, 37 anni, e Laura Frisa, 41 anni, erano cadute in un crepaccio a quota 3.900 metri. Salvo per miracolo, ma gravemente ferito e tuttora ricoverato in ospedale ad Annecy, Giorgio Passino, la 51enne guida di Courmayeur che accompagnava le due scalatrici.

ANSA-valledaostaglocal.it

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