"Sul numero dei consiglieri regionali il dibattito è aperto". Così oggi il presidente della Regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin, ha affrontato il tema dell'ipotesi di un ritocco della composizione del Consiglio Valle, durante la conferenza stampa della Giunta.
"Su questo aspetto - ha però precisato - per le Regioni autonome c'é la riserva statutaria, anche se nel decreto essa non è stata formulata come avrebbe dovuto essere; a Trento e Bolzano, secondo quanto mi hanno riferito ieri i rappresentanti delle due Province autonome, non hanno nessuna intenzione di cambiare il numero dei consiglieri". In Valle d'Aosta "il problema può essere ripreso - ha aggiunto Rollandin - come è giusto visto quello che sta succedendo nelle ultime settimane". E ha proseguito: "Io non voglio oggi parlare di numeri, l'hanno già fatto in troppi ed è bene che ci siano dei chiarimenti nelle sedi opportune, dico solo che questo è un argomento che sarà affrontato".
Riguardo ai costi dei gruppi consiliari e ai vitalizi, Rollandin ha confermato che "se ne parlerà a breve, la settimana prossima, è in corso un confronto tra i Presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali da cui sta emergendo la disponibilità a individuare dei costi standard, pur dovendo ancora capire quali sono i criteri con cui si individuano le Regioni così dette 'virtuose'".
Sui costi della politica "le Regioni sono entrate nel forno crematorio, ma del Parlamento non si parla più", ha detto aggiungendo che "i costi dei gruppi parlamentari non sono stati ridotti di un euro, dei controlli sulle spese non si sa più nulla, così come della riduzione del numero dei parlamentari".
Parlando della riforma del Titolo V della Costituzione Rollandin ha sostenuto che rappresenta "lo svuotamento totale del principio del federalismo". Confermando sul provvedimento governativo un "giudizio negativo su tutta la linea", ha tetto: “Si tratta di un tentativo surrettizio di modifica della riserva costituzionale che la valle d'Aosta ha, senza adire agli statuti". (ANSA).











