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Aosta Capitale | 14 febbraio 2020, 13:24

Aosta: Il sindaco gretino sui generis crea i marciapiebici invece di togliere i parcheggi

Il Sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, ha presentato in conferenza stampa il nuovo biciplan, il piano urbano della mobilità ciclistica che dovrebbe rivoluzionare la viabilità della città, peccato che la maggior parte degli interventi ipotizzati trasformino dei marciapiedi in piste ciclabili, sacrificando lo spazio dei pedoni e lasciando praticamente intatto lo spazio delle auto

Aosta: Il sindaco gretino sui generis crea i marciapiebici invece di togliere i parcheggi

Per l'ennesima volta il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, presenta il piano per le piste ciclabili. Lo aveva già fatto Stefano Borrello, quando era assessore in comune e prima di passare in Regione; poi è stata la volta dell'allora assessore i Flavio Serra che era riuscito a farsi finanziare il progetto dall'Unione Europea. Poi di tanto in tanto la Giunta Centoz ha lanciato l'ipotesi di realizzazione del piano. Nei giorni scorsi l'ennesima presentazione. Un progetto che se lo vedesse Greta Thunberg lo manderebbe al macero e cancellerebbe il sindaco anche dall'elenco dei gretini.

E questa volta a giudicare negativamente il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz che a fine legislatura sforna progetti un quantità industriale, non è il fogliaccio Aostacronaca, come ci definisce il tsarvensolen fusciaccato ad Aosta, è un sito specializzato bikeitalia.it che in un articolo titola: “Aosta fa andare le biciclette sul marciapiede e lo chiama biciplan”.

Si legge infatti: “Se gli interventi ad oggi consultabili sul sito ‘Aosta in bicicletta’ dovessero essere attuati, la città vedrebbe sorgere diversi km di percorsi ciclabili di scarsa qualità, sacrificando prezioso spazio destinato ai pedoni. Le immagini presenti sul sito e che qui abbiamo riportato dimostrano come diversi interventi consistano di fatto nella colorazione del manto stradale, nel disegno di corsie e nell’inserimento di qualche cartello su percorsi a oggi pedonali.

È inaccettabile che dei marciapiedi, solo perché più ampi del minimo previsto dalle normative (1,5 metri), vengano trasformati in piste ciclopedonali o in strette corsie ciclabili: lo spazio destinato a chi si muove a piedi non può essere violentato inserendo funzioni che non gli appartengono. L’esperienza accumulata dai comuni italiani nella realizzazione di percorsi ciclopedonali dovrebbe aver già dimostrato sufficientemente che queste infrastrutture non aiutano la crescita degli spostamenti in bicicletta ma bensì creano conflitto tra gli utenti deboli, pedoni e ciclisti”.

Ancora una volta il sindaco ha fatto fare ad Aosta una gran bella figura di…..

Per chi vuole saperne di più clicchi qui è sarà indirizzato al sito di Bikeitalia.it

red. cro.

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