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Governo Valdostano | 21 dicembre 2019, 22:17

Riservata personale all'Assessore ai trasporti VdA: Il treno della speranza

Riservata personale all'Assessore ai trasporti VdA: Il treno della speranza

Gentile Redazione,
Mentre scrivo sono sul treno diretto ad Aosta, partito da Torino alle 17.28 (adesso sono le 19.33 e sono a Pont Saint Martin...). Parto da Torino convinta che il treno fosse diretto (a Torino il binario indicava destinazione Aosta).  Arrivo a Ivrea alle 18.30. Fermi. Aspetto. Dopo un quarto d'ora insospettita mi affaccio. Non c'era nessuno a cui rivolgersi.

Comincio a preoccuparmi. Scendo dal treno e mi accorgo che quello su cui ero era giunto a destinazione. Corro verso il pannello degli orari e scopro che il treno per Aosta era a un binario diverso e sarebbe partito non prima di mezz'ora. Mi affretto sul passaggio pedonale e salgo sul treno. Scopro che fermerà in tutte le stazioni. Sono le 19.40 e sono a Hone-Bard. Ora, vanno bene le contro polemiche, i botta e risposta sugli orari, la puntualità e i ritardi. Ma questo è un disservizio bello e buono. A Torino sono salita sul treno diretto ad Aosta, ma ho dovuto cambiare a Ivrea.

Quando, per anni, prendevi il treno per Ivrea sapendo di dover prendere lì la coincidenza per Aosta. Inutile giocare sui numeri: sono le 19.45 sto arrivando a Verres. Non sono 2 ore come mi avevano detto alla biglietteria e del cambio nessuno me ne ha accennato. Forse arriverò per le 20. Forse. Non sono 3 ore né 3 ore e mezza. Ma vogliamo fare i pignoli su un (dis)servizio come questo? E qui non si parla di ritardi. Nessun ritardo segnalato. Se non scendevo a vedere cosa stava succedendo forse avrei perso la coincidenza (non prevista). Vogliamo continuare a prendere in giro la gente o qualcuno degli addetti ai lavori si decide a salire su un treno e a provare cosa vuol dire? Specifico che quello su cui sono ora non è bimodale (rosso).

Ma una nota dolente vorrei segnalarla anche per questo. All'andata, da Aosta alle 8.26 prendo il treno rosso. "piccolino..." penso. Arriviamo a Ivrea e sale il mondo. Tutti stipati come sardine fino a Torino. Poi penso "qui qualcuno ha fatto male i conti...". Prima infatti il piccolo treno valdostano, più o meno grande come questo rosso bimodale, arrivava a Ivrea, scaricava tutti e tanti saluti. Adesso deve caricare tutti e arrivare a Torino... Quindi e' troppo piccolo per il carico di gente che sale a Ivrea, Chivasso...punto. (intanto sono le 19.56 e siamo fermi in mezzo alla campagna... Non sono 3 ore...per carità...). Quindi va da sé che chi organizza le tratte non ha mai dovuto salire su un treno, non è mai stato obbligato a vedere come funziona e soprattutto non è un pendolare... (Intanto sono le 20.08 e siamo appena arrivati a Chatillon...non sono -ancora- 3 ore...ma le "2 ore abbondanti" di cui qualcuno parla sono abbondantemente superate...). O vogliamo continuare a giocare con i numeri??.
Attendo gentilmente riscontro da chi sicuramente se ne intende.
Grazie
Erika
P.s. Sono le 20.15 e non siamo ancora a Nus...sono quasi 3 ore, per la cronaca...certo non 3 ore e mezza ma tant'è...
Ho timbrato il biglietto a Torino alle 17.16, ad Aosta alle 20.42...

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