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ECONOMIA | 09 luglio 2019, 10:28

Famiglie e imprese valdostane a rischio usurai

Ieri aostacronaca.it ha affrontato il problema dei crediti deteriorati, ovvero di quei prestiti bancari ai quali imprese e famiglie non riescono a far fronte a causa della crisi e che le banche vedono ad aziende del recupero crediti. Oggi volentieri ospitiamo l'opinione di Pericle Calgaro, per tanti anni presidente di Confidi e impegnato nel sociale sostenendo chi è in difficoltà economiche

Pericle Calgaro

Pericle Calgaro

I crediti deteriorati delle famiglie e delle aziende non sono quasi mai stati problematici nella normale prassi bancaria ma lo sono ormai divenuti, da qualche anno, con il sopravvento della BCE sulle Banche Centrali dei singoli Stati membri dell’Unione, e quindi anche sulla Banca d’Italia, con la conseguenza di portare “turbamento ai sonni” di molte famiglie e di tantissime piccole e medie imprese italiane.

Dal 2007/2008 la ormai famigerata e nota crisi economico-finanziaria ha impedito ai debitori onesti di far fronte alle incombenze contratte, in prima analisi, con gli istituti di credito: questi hanno accumulato considerevoli somme di crediti, valutati e stimati poi come ormai deteriorati, in quanto non hanno potuto (o voluto) permettere ai debitori di rinegoziare i finanziamenti richiesti in passato, attraverso un semplice “restyling” temporale del quantum dovuto, che consentisse scadenze più lunghe, in attesa con il prevedibile cessare della crisi, di rimettere in ordine i bilanci familiari ed aziendali, in sofferenza a causa di più a fattori economici esterni, epocali, e forse anche, qualche volta, per una cattiva conduzione.

Per volontà della BCE gli Istituti di Credito di ogni Paese membro UE hanno dovuto “ripulire” i propri bilanci da crediti deteriorati (NPL – Non Performing Loans) per ottimizzare i requisiti patrimoniali e poter continuare ad offrire finanziamenti alle famiglie ed alle imprese.

Hanno perciò dovuto svendere a Società Terze, sovente create ad hoc e con sedi legali all’estero, a valori supposti tra il 18 ed il 30%, il proprio pacchetto di deteriorato, che qualche volta però sembra essere stato ceduto a valori anche ben inferiori. In estrema sintesi quindi, le società acquirenti di tali NPL, per poi acquisirne un rilevante e sensibile profitto, hanno concretamente avviato procedure diverse e molto più celeri - nonché maggiormente aggressive nei confronti dei debitori - rispetto a quelle usuali della prassi temporale del mondo bancario.

Le possibili soluzioni? Semplicemente consentire a Famiglie ed Imprese la rinegoziazione dei loro debiti, magari a tassi agevolati, con finanziamenti a medio/lungo periodo che consentano, almeno alle persone ed imprese oneste e volenterose, la restituzione di quanto legittimamente dovuto secondo la propria capacità finanziaria, anche con piccole ma sicure rate.

Tutto ciò essendo ovviamente ben coscienti che una piccola parte della platea dei debitori, purtroppo, non avrà mai la capacità di restituire quanto dovuto per fattori puramente aziendali e di crisi d’impresa.

Tale procedura, se adottata tuttavia, salvaguarderebbe tantissime Famiglie ed Imprese, evitando di spingerle nella disperazione più totale per far fronte ad impegni ad oggi per loro impossibili, o di indirizzarle involontariamente nella ricerca della richiesta di un prestito fuori dal circuito del credito interbancario.(cliccare qui per leggere l'articolo  di ieri)

Pericle Calgaro

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