C’è un momento in cui le parole smettono di essere slogan e diventano scelte operative. La certificazione per la Parità di Genere UNI/PdR 125:2022 ottenuta dalla BCC Valdostana rientra esattamente in questa categoria: non un bollino da esibire, ma il riconoscimento di un percorso strutturato, misurabile e verificato da un ente terzo come Bureau Veritas, punto di riferimento internazionale nella certificazione.
Il risultato arriva al termine di un cammino avviato con metodo e convinzione, che ha visto la banca interrogarsi sulle proprie pratiche interne, sui modelli organizzativi e sulle reali opportunità offerte alle persone che vi lavorano. Perché la parità di genere, per essere credibile, deve tradursi in politiche, strumenti e risorse.
Un passaggio chiave è stato compiuto nel giugno 2025, con la costituzione del Comitato Guida e l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione, delle nuove politiche dedicate a diversità, equità e inclusione. Un lavoro portato avanti in coerenza con le linee del Gruppo Cassa Centrale Banca, ma declinato sulle specificità e sui bisogni del contesto valdostano.
Non solo dichiarazioni d’intenti: il Comitato, su proposta della Direzione Generale, ha dato il via a un articolato set di documenti e azioni concrete, dal sostegno alla genitorialità attiva alle misure di prevenzione e contrasto di molestie e mobbing, passando per la formazione del personale sui temi dell’inclusione. Il tutto accompagnato da un budget dedicato, inserito all’interno di un piano strategico triennale.
La certificazione ottenuta racconta dunque una visione ampia della parità di genere: non una battaglia di quote o simboli, ma un principio che garantisce pari opportunità, equità retributiva e sicurezza sul lavoro, valorizzando al tempo stesso le differenze come ricchezza. Un approccio che guarda oltre il genere e abbraccia un’idea di inclusione totale, capace di riconoscere e rispettare ogni persona, indipendentemente da disabilità, orientamento sessuale, etnia o altre caratteristiche individuali.
A sottolineare il valore del traguardo sono le parole dei vertici della banca.
«Siamo fieri di questa certificazione che abbiamo perseguito con convinzione e che rappresenta un riconoscimento tangibile dell’investimento della banca nella valorizzazione delle persone, nella parità di opportunità di carriera, nell’equità retributiva e nella creazione di un ambiente sicuro e rispettoso», commentano il Presidente Davide Adolfo Ferré e il Direttore Generale Fabio Bolzoni.
Un impegno che, come evidenziano gli stessi vertici, non è isolato ma si inserisce in una visione più ampia: «Coerente con i principi del Gruppo Cassa Centrale, con gli SDGs dell’Agenda 2030 e con la volontà di contribuire allo sviluppo sociale delle comunità in cui la BCCV opera».
In un contesto in cui la parità di genere è spesso evocata ma raramente misurata, la scelta della BCC Valdostana di sottoporsi a una certificazione rigorosa rappresenta un segnale chiaro: l’inclusione non è un costo, ma un investimento. E quando diventa metodo di lavoro, rafforza non solo l’organizzazione interna, ma anche il legame di fiducia con il territorio.












