Per imprese e famiglie valdostane che sono ricorse al credito bancario c’è un rischio usura legato alla massiccia vendita di sofferenze e di crediti deteriorati da parte delle banche italiane. Un fenomeno sensibilmente cresciuto negli ultimi anni, che a livello nazionale riguarda prestiti non rimborsati per oltre 360 miliardi di euro e che interessa, guardando alle sole sofferenze, oltre 1,2 milioni di soggetti.
Si tratta di clienti bancari “ceduti”, con le loro rate scadute, dagli istituti bancari a società specializzate nel recupero crediti che operano frequentemente con modalità spregiudicate: la maggior parte dei soggetti coinvolti (61%) è esposta per cifre che vanno da 250 euro a 30.000 euro.
Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi (nella foto) lancia l’allarme usura, fotografando, con un’analisi dettagliata, l’impatto sui territori e i rischi sociali derivanti dalla cospicua cessione di pacchetti di non perforing loan (NPL) delle banche.
Sul piano territoriale, è il Nord Ovest l’area geografica più toccata dal problema col 33% degli npl totali. La Valle d’Aosta, assimilata al Piemonte presenta il 5,4% dei crediti deteriorati.
«Non bisogna limitarsi a far quadrare i bilanci delle banche – spiega Lando Maria Sileoni - ma anche tutti gli altri aspetti, soprattutto quelli sociali, derivanti da operazioni squisitamente finanziarie volute dalla Banca centrale europea e dietro le quali si arricchiscono i soliti personaggi. I tempi di recupero crediti delle società specializzate sono troppo veloci, da qui i pericoli per i titolari delle sofferenze di venire strozzati, con il serio rischio di finire, per disperazione, nelle mani degli usurai e della criminalità organizzata”.
Il rischio usura è confermato da Ernesto Ramojno, presidente dell’Onlis della CRT La Scialuppa. “Ci sono famiglie che si sono rivolte a noi e che avevano in corso la pratica per la rinegoziazione del debito ma dall’oggi al domani la banca ha ceduto il credito e chi lo ha acquistato ha chiesto l’immediata restituzione creando così drammi e angosce a chi si era rivolto all’istituto di credito”.
La Scialuppa CRT onlus - Fondazione Anti USURA è nata nel 1998 per iniziativa della Fondazione CRT per prevenire il fenomeno dell'usura e con l'obiettivo di creare un punto di riferimento per quanti, persone singole, famiglie e piccoli imprenditori, si trovano in una situazione di temporanea crisi e non dispongono di garanzie sufficienti per accedere al credito ordinario, pur avendo la possibilità di far fronte al rimborso di un finanziamento concesso a tassi particolarmente favorevoli. E’ presieduta da Ernesto Ramojno, un amico della Valle d’Aosta, già commissario del casino e ora presidente Collegio sindacale della Spa, che con Chambre e l'allora presidente Rolladin ha attivato uno Sportello antiusura presso la Chambre.
“Il paradosso – spiega Lando Maria Sileoni - sarà rappresentato dal fatto che sullo stesso territorio opereranno sia le banche che vorranno comportarsi bene, ma che hanno svenduto i loro crediti a degli avvoltoi, sia le stesse società specializzate nel recupero crediti che agiranno in fretta e con pochissimi scrupoli”.
In sostanza è una bomba che sta per esplodere e il governo centrale deve intervenire a stretto giro, con una legge ad hoc, salvaguardando piccole, medie imprese in crisi oltre che famiglie disperate. Senza dimenticare che le ripetute cessioni di sofferenze da parte delle banche hanno un impatto negativo sul settore, sia per quanto riguarda l’occupazione sia perché le stesse banche rinunciano ad attività che potrebbero essere ben gestite al proprio interno: le professionalità esistono e vanno invece valorizzate. “Il governo rifletta e agisca perché la bomba sta per esplodere” sottolinea il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
E in Valle d’Aosta che si fa? I nostri politichini sono a conoscenza di una situazione esplosiva o interessa loro solo il casino o la quotazione in borsa di CvA?.
Devono infatti sapere, i nostri politichini, che a rischio strozzinaggio sono imprese e famiglie alle prese con le difficoltà nell’onorare le scadenze dei finanziamenti: il 61,4% del totale dei clienti in ritardo coi rimborsi è esposto per finanziamenti da 250 euro a 30.000 euro; un altro 12,9% per prestiti da 30.000 euro a 75.000 euro; il 7,4% per crediti da 75.000 euro a 125.000 euro.











