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Aosta Capitale | 27 giugno 2019, 05:00

Aosta: Il Sindaco senza idee per le periferie di Aosta si aggrappa a Rete Civica

Il quartiere Dora, il quartiere Cogne e Viale Europa, seppure su scala minore, manifestano le stesse problematiche e la stessa fenomenologia di molte periferie delle grandi città europee. Il degrado sociale, quello edilizio e infrastrutturale, la micro criminalità diffusa e quella organizzata e gli atti di vandalismo sono elementi sempre più evidenti

Paolo Fedi, Loris Sartore, Giuliana Lamastra, consiglieri di Rete Civica

Paolo Fedi, Loris Sartore, Giuliana Lamastra, consiglieri di Rete Civica

“I recenti fatti di cronaca, con gli arresti effettuati al quartiere Cogne per spaccio di droga e detenzione di armi, hanno portato alla ribalta una problematica nota da tempo rispetto alla quale però si è fatto troppo poco e in maniera disorganica”. Loris Sartore, capo gruppo di Rete Civica al Comune di Aosta, ha esordito così nell’illustrare la mozione che con altre due mozioni ha monopolizzato il dibattito dell’Assemblea cittadina.

Nei giorni il Comitato per l'Ordine Pubblico aveva evidenziato che Aosta non si trova in una situazione di emergenza, ma ha chiesto misure adeguate a contrastare la micro criminalità e la criminalità organizzata; soluzioni che vadano oltre la contingenza e affrontino i problemi con azioni strutturali e sinergiche.

Sartore ha quindi lanciato la proposta  di costituire un organismo, ad iniziativa del Comune di Aosta, che veda coinvolti i diversi soggetti istituzionali e non, a vario titolo coinvolti nelle problematiche delle periferie cittadine, quali il Comune, la Regione (ciascuno nelle competenze attinenti alle politiche sociali, del lavoro, all'urbanistica, al commercio e allo sport), l'ARER, le forze dell'ordine, il SERD, la parrocchia e tutte quelle associazioni che operano nel quartiere.

“La sfida – riassume Loris Sartore -  è quella di trasformare i problemi in risorse ossia fare in modo che le periferie non siano più territori marginali ma diventino a tutti gli effetti parti vitali del tessuto urbano nelle quali, oltre alla qualità degli interventi edilizi, si ponga particolare attenzione alle relazioni sociali tra gli abitanti e alla realizzazione di iniziative culturali e ricreative. La convinzione è che il degrado si può combattere solo con la 'bellezza' ossia con la qualità dell'abitare e dei prodotti edilizi e con il benessere (inteso, nell'etimologia del termine, come il 'ben essere', lo star bene) di chi vive, lavora e studia in un determinato territorio".

La mozione non è stata votata anche se condivisa dal Consiglio che ha preso l'impegno di intesa con il sindaco, di riunire un gruppo di lavoro tra i consiglieri per elaborare un ordine del giorno da approvare nel consiglio di luglio.

red. el.

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