“Je veux saluer le Peulpe Valdôtain que, ici, tous ensemble nous représentons; Peuple dont nous parviennent tous les jours des demandes de faits concrets pour répondre aux exigences de notre vie quotidienne et des nos famillesAvant tout merci pour m’avoir donné la parole à l’occasion de mon entrée , dans cette assise si prestigieuse et importante pour l’autonomie de notre Vallée”. Sono le prime parole proferite da Jean Barocco, neo consigliere regionale dell’Uv entrato nell’Assemblea valdostana in sostituzione del sospeso compagno di lista, Marco Sorbara implicato nell’inchiesta Geenna.
Prima di tutto ha rivolto il saluto al Popolo valdostano, poi ha tracciato il suo percorso politico “caracterisé par une apparte - nance depuis les années du lycée à la famille Unioniste”, mettendo in risalto come nella sua esperienza ha maturato progetti innovativi in ambito ambientale, edilizio, dei prodotti alimentari e dell’agricoltura, del sociale, della sicurezza, della transizione al digitale e a internet, della mobilità sostenibile, di esempi di democrazia diretta, fino a questioni più etiche come il complesso problema del fine vita.
Barocco, perché ha sentito la necessità di mettere sul tavolo le sue esperienze?
“Semplicemente perché, tempo e condizioni politiche permettendo, cercherò di prestare un’attenzione particolare durante i futuri lavori di quest’assemblea in quanto ritengo che questi argomenti siano diventati fattori strategici e debbano essere approfonditi anche in funzione di una nuova idea di Autonomia”.
La Valle d’Aosta ha vissutouna campagna elettorale che ha lacerato la politica valdostana. Condivide?
“Ritengo che in questi mesi, la famiglia politica a cui appartengo, abbia compiuto i primi passi avanti nell’analisi di quei risultati, per comprendere fenomeni politici che è troppo semplice liquidare, con commenti del tipo ‘gli elettori non hanno capito’ oppure è un voto di pancia”.
E’ un passo autocritico?
“Penso che al nostro movimento serva capire nel profondo, i messaggi che ci giungono dai Valdostani: per cercare di arrivare adesso all’elaborazione di contenuti, prima dei contenitori; per creare assieme un percorso Autonomista con la A maiuscola che punti all’autonomia del terzo millennio”.
Si spieghi meglio…
“Quella Autonomia che non può più aspettare e che ha bisogno di affrontare i nuovi modelli di pensiero non rimanendo nel freezer, ma che deve essere portata tra la gente, con determinazione, simpatia, energia e obiettivi condivisi e chiari per tutti”.
Ma l’Uv è in grado?
“Io sto nell'Union Valdôtaine, il mio movimento. Le mie battaglie politiche, ho cercato e cercherò sempre di condurle, all’interno dell’Union Valdôtaine e non concordo, pur nel rispetto totale delle altrui opinioni, con chi se ne è andato”.
In aula ha detto. “Signor Presidente, sono qui per costruire”, cosa voleva dire?
“Sono qui per portare il mio piccolo contributo fatto di idee nuove e progetti che guardano al futuro! Sono qui per dare voce a tutti quei Valdostani e amici che, incontrandomi, mi hanno chiesto per favore, battiti per realizzare progetti innovativi”.
Anche lei parla di innovazione…
“Parlo di innovazione quella vera, quella che porta benefici ai cittadini, che porta risorse nelle famiglie, occupazione per i giovani, che innesca voglia di fare e progettare”.
Si può fare?
“Certo anche se necessitano di approfondimenti importanti e sono pronto a farli tutti, rendendomi disponibile da subito per fare e collaborare; per questo ho dato la adesione alla maggioranza e al gruppo dell'Union Valdôtaine”.