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CRONACA | 05 marzo 2019, 10:07

'Ndrangheta, riunione operativa Dda-Prefetto Fosson su infiltrazioni mafiose Comuni Aosta e Saint-Pierre

'Ndrangheta, riunione operativa Dda-Prefetto Fosson su infiltrazioni mafiose Comuni Aosta e Saint-Pierre

E' in corso questa mattina una riunione operativa tra una delegazione di sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia-Dda di Torino e il Prefetto della Valle d'Aosta, Antonio Fosson (che è anche Presidente della Giunta ndr), per l'istituzione di una Commissione sulle infiltrazioni mafiose nei Comuni di Aosta e Saint-Pierre.

Antonio Fosson, che per oggi ha annullato il ricevimento del pubblico, è in veste di Delegato del ministero degli Interni e i magistrati in veste di Commissari in base all'articolo 143 del Testo unico degli enti locali (Tuel) sullo 'scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare'. Luogo, tempi e modalità della riunione non sono stati resi noti. E' possibile che i commissari si rechino all'Hotel de Ville di Aosta e successivamente al Comune di St-Pierre per verificare con accesso diretto agli atti e altre modalità ispettive la sussistenza di infiltrazioni o condizionamenti di tipo mafioso, così come sono emersi dall'inchiesta Geenna della Direzione distrettuale e dei carabinieri di Aosta. 

In base alle risultanze dell'ispezione Fosson potrebbe dover comporre una commissione d'indagine, anche ma non obbligatoriamente supportata dai carabinieri. La Commissione entro tre mesi dall'insediamento dovrà redigere una relazione che sarà poi trasmessa al ministero degli Interni; l'eventuale scioglimento delle due amministrazioni e la nomina dei commissari che, per un periodo massimo di due anni, reggeranno le sorti amministrative compete al Presidente della Repubblica.

Il 23 gennaio scorso nell'ambito dell'operazione Geenna furono arrestate 16 persone di cui undici in Valle, poi manette anche a San Luca in Calabria e in Piemonte; in carcere in Valle tre politici: il consigliere regionale Marco Sorbara, eletto nelle fila dell'Uv; il consigliere comunale unionista Nicola Prettico; Monica Carcea, assessore alla Programmazione del Comune di Saint-Pierre; poi il noto avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo e il presunto capo della 'locale' Marco Di Donato; Bruno Nirta e Antonio Raso, considerati 'promotori' del sodalizio criminale, alcuni dei quali ordinari di San Giorgio Morgeto dove pochi giorni fa il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, su delega del ministro dell’Interno, ha disposto un accesso ispettivo antimafia nel Comune.

Come funziona la procedura d'indagine

Nel caso in questione, in base all'articolo 143 del Tuel "il prefetto competente per territorio dispone ogni opportuno accertamento, di norma promuovendo l'accesso presso l'ente interessato". In tal caso, "il prefetto nomina una commissione d'indagine, composta da tre funzionari della pubblica amministrazione, attraverso la quale esercita i poteri di accesso e di accertamento di cui è titolare per delega del Ministro dell'interno". Entro tre mesi dalla data di accesso, rinnovabili una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi, la commissione termina gli accertamenti e rassegna al prefetto le proprie conclusioni.

Entro il termine di quarantacinque giorni dal deposito delle conclusioni della commissione d'indagine, ovvero quando abbia comunque diversamente acquisito gli elementi in ordine alla sussistenza di forme di condizionamento degli organi amministrativi ed elettivi, il prefetto, sentito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) con la partecipazione del procuratore della Repubblica competente per territorio, invia al ministro dell'Interno una relazione in cui sono anche indicati gli appalti, i contratti e i servizi interessati dai fenomeni di compromissione o interferenza con la criminalità organizzata o comunque connotati da condizionamenti o da una condotta antigiuridica.

Lo scioglimento è disposto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell'Interno, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro tre mesi dalla trasmissione della relazione ed è immediatamente trasmesso alle Camere. Nella proposta di scioglimento sono indicati in modo analitico le anomalie riscontrate ed i provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti più gravi e pregiudizievoli per l'interesse pubblico; la proposta indica, altresì, gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento. Lo scioglimento del consiglio comunale o provinciale comporta la cessazione dalla carica di consigliere, di sindaco, di presidente della provincia, di componente delle rispettive giunte e di ogni altro incarico comunque connesso alle cariche ricoperte, anche se diversamente disposto dalle leggi vigenti in materia di ordinamento e funzionamento degli organi predetti.

 

p.g.

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