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CULTURA | 24 marzo 2017, 13:48

L’impronta dei Savoia in Valle d’Aosta in una grande Mostra a Venaria Reale

La Venaria Reale

La Venaria Reale

Un’importante collaborazione dell’Assessorato regionale dell’Istruzione e Cultura  con la Reggia di Venaria si è concretizzata nell’ambito della mostra “Dalle Regge d’Italia, Tesori e simboli della regalità sabauda” che apre al pubblico sabato 25 marzo. La Regione Valle d'Aosta è stata coinvolta in questa iniziativa per le ricche collezioni ancora oggi conservate nelle due Residenze sabaude di Sarre e Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean.

Troveranno posto nella prima sezione della mostra, dedicata a Raccontare la regalità, ovvero a mostrare come i Savoia esprimessero la propria regalità attraverso i ritratti e altri modelli iconografici , quattro opere provenienti dalla Valle d’Aosta. Si tratta dei due monumentali ritratti di Elena di Montenegro e di Vittorio Emanuele III di Savoia, del pittore Giacomo Grosso, e della scultura in bronzo di Zeffirino Carestia, raffigurante Umberto I cacciatore, appartenenti alle collezioni del Castello Reale di Sarre.

Sarà inoltre esposto in mostra il ritratto della Regina Margherita in costume walser dipinto nel 1890 dal pittore Giuseppe Bertini, proveniente da Castel Savoia. Realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l’esposizione di Venaria si colloca in continuità con quella che inaugurò la riapertura del complesso, dieci anni fa, e che era dedicata alla Reggia e alla storia della dinastia sabauda.

Centotrenta opere provenienti dalle Regge della Penisola raccontano del periodo in cui i Savoia rivestirono il ruolo di Re d'Italia e in cui costituirono un compiuto sistema nazionale di Residenze per la Corona. La mostra, organizzata e realizzata dal Consorzio La Venaria Reale, a cura di Silvia Ghisotti e Andrea Merlotti, può vantare la collaborazione del Senato della Repubblica e prestiti prestigiosi dai palazzi che in passato furono Regge dei Savoia, tra cui il Palazzo del Quirinale a Roma, Palazzo Pitti a Firenze, i Palazzi Reali di Torino, Genova e Napoli, nonché la Reggia di Caserta. 

Il prestito di tali opere è stato concesso con particolare favore per lo spessore culturale dell’esposizione che affronta il tema della vita di corte con un taglio che trova quotidiani riscontri nella gestione dei castelli di Sarre e Gressoney-Saint-Jean e soprattutto perché le Residenze della Valle d’Aosta figureranno in mostra - come è giusto che sia - tra quelle più amate dai Re d’Italia. A corollario dell’esposizione sarà disponibile un ricco catalogo nel quale i ritratti in mostra e le Residenze valdostane nel loro insieme trovano il dovuto risalto.

a.b.

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