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Chez Nous | 24 settembre 2016, 12:00

Esperienza Cento(z) Raggi

Esperienza Cento(z) Raggi

L’equazione è semplice! Ignazio Marino e Virginia Raggi stanno a Roma come Fulvio Centoz ad Aosta. Se Monsignor Nunzio Galantini, Segretario Generale della Cei, trascorresse parte del suo tempo ad Aosta non esiterebbe a definire la capitale della Valle d’Aosta come l’italica caput mundi.

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato del Santo Padre, ha detto: “La situazione che si è creata a Roma non crea quell'ambiente di serenità che permette di lavorare a favore della gente ed è questo che devono fare i politici, fare gli amministratori; mi auguro che la situazione si risolva in modo tale che l'Amministrazione si metta a lavorare e ad affrontare i problemi e le difficoltà dei cittadini che a Roma sono molti". Se invece di Roma avesse detto Aosta la cosa ha il medesimo valore.

Come Roma, Aosta è in stato di abbandono.  Così come Roma, Aosta è senza governo. O meglio ha un governo che costa ai cittadini ma non governa. Tira a campare senza progetti e senza una visione globale dei problemi. Aosta è governata da un governo che lavora a compartimenti stagni. Un assessore non sa cosa fa l’altro. Il sindaco non ha capacità di sintesi e così succede che gli aostani hanno un governo che corre a chiudere la porta della stalla quando i buoi sono scappati.

Gli aostani sono governati da un governo che ha delegato all’apparato burocratico la gestione dei problemi. Gli aostani sono governati da un governo che non compie scelte politiche ma bada solo alla conservazione della poltrona. A partire dalla nomina del Segretario Generale ad inizio legislatura (poi decaduto) al mega appalto per i servizi agli anziani, dalla mancata riscossione dei debiti contratti da soggetti convenzionati alla concessione in affitto di un alloggio ad una società che ha cessato l’attività e, peraltro, morosa nei confronti del Comune, sono la dimostrazione più evidente che la giunta Centoz ha imparato dalla capitolina Giunta Marino ed ha fatto scuola alla Giunta pentastellata Raggi che non riesce a completare le nomine assessorili.

Per non parlare del pasticcio Marché Vert Noel per il quale il non governo aostano ha pubblicato un bando per l’assegnazione degli spazi espositivi con date diverse da quelle in cui si svolgerà la manifestazione. Il Governo della Città pecca di presunzione. Ritiene di poter decidere, pensando poco, come meglio gli pare senza confrontarsi. A cose fatte si accorge che, come la gatta che per la fretta partorisce i micini ciechi, deve rimettere mano ai provvedimenti assunti.

La politica è governare i problemi ed individuare le soluzioni. Per il governo aostano la politica è mantenere salda la poltrona attaccata a dove non batte il sole. Di tutto questo grande responsabilità hanno anche i consiglieri di maggioranza che, per incapacità o menefreghismo, sono degli inutili ‘Centoz sì’.

Unico a cantare fuori da coro è Vincenzo Caminiti. Il consigliere unionista, piaccia o no, ha nel dna il cromosoma della coerenza. Ovvero ha capacità di fare seguire i fatti alle parole, mentre i suoi colleghi al bar dicono una cosa ed in aula ne fanno un’altra.

Per non parlare del Presidente del Consiglio, sempre della maggioranza e per giunta del Pd, che è il ‘padre’ di un regolamento che, per carenze normative, permette a chiunque di inneggiare al fascismo anche durante le sedute consiliari. Tutto questo tre giorni dopo le celebrazioni per la ricostituzione dei comuni valdostani dopo l’operazione di pulizia culturale messa in atto dal governo mussoliniano.

Ma anche l’opposizione ha le sue gravi responsabilità che si è arresa alla logica dei numeri. L’altra Valle d’Aosta invece di occuparsi di disoccupazione, igiene urbana, educazione civica, pensa alle locandine pubblicitarie che mettono in mostra un castigato decolté. Le altre forze politiche di minoranza, in un momento come quello che stiamo vivendo che è veramente sconcertante, si limitano a qualche interpellanza e a qualche comunicato stampa per criticare quel poco di fatto, peraltro male, dalla maggioranza. L’opposizione si limita a prendere atto che la maggioranza si ostina a rimanere immobile, non dando spiegazioni o risposte.

Il sindaco Bruno Giordano aveva messo in campo un approccio collaborativo nei confronti dell’opposizione su grandi temi. Fulvio Centoz testardamente insiste a essere al timone di una barchetta che fa acqua da tutte le parti. Lo dimostra l’abissale scollamento tra la maggioranza, il territorio ed i cittadini.

La promessa di cambiamento che aveva permeato la campagna elettorale in poco più di 365 giorni si è disciolta come la neve nel mese di agosto. Aosta sta vivendo la tristissima esperienza di un governo che amministra la Città come peggio non si può. Non basta il caffè del sindaco per dire che c’è partecipazione.

Da un anno a questa parte non è stato presentato un progetto di lungo respiro. Tutti i grandi comuni italiani progettano iniziative per favorire l’occupazione giovanile, rilanciare il commercio ed il turismo, sviluppare la mobilità sostenibile. Il non Governo Centoz  di occupazione non ne parla; pensa di rilanciare il turismo ed il commercio con qualche serata; sviluppa la mobilità sostenibile imponendo tariffe da cardiopalma nelle zone blu.

Una Giunta formata da bambini delle elementari farebbe ben meglio del non governo Centoz. Per Aosta Capitale è davvero una triste esperienza.

Esperienza Cento(z) raggi.

piero.minuzzo@gmail.com

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