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In Breve

Chez Nous | 14 maggio 2024, 08:00

Quello di Chanoux un martirio inutile?

Mentre Chanoux lottava per consolidare i diritti amministrativi e l'autonomia territoriale, oggi ci troviamo di fronte a una classe politica che sembra aver perso di vista questi principi fondamentali

Quello di Chanoux un martirio inutile?

Un lettore mi ha scritto: "19/12/1943  - 18/05/1944" 160 giorni che hanno maturato una condanna, causa rivendicazione di principi di diritti amministrativi quale " Autonomia Territoriale" presentati a Chivasso da Emile Chanoux con diritti consolidati successivamente con norme di "Statuto Speciale per la Regione Autonoma  Valle d'Aosta" richiesta presentata in momenti di estrema confusione politica ma di fondati principi fondamentali consolidati  parzialmente con successive norme governative, tutto questo è stato pagato a caro prezzo dal nostro illuminare e cattolico rappresentate, in virtù di una proposta ponderata attentamente con argomentazioni che hanno fatto breccia successivamente dando alla nostra acquistata autonomia quelle risorse che abbiamo usufruito per una quarantina di anni vedi (esenzioni <wbr></wbr>fiscali) con una discreta autonomia amministrativa, ora le varie esenzioni sono state estromesse ed in compenso sono subentrate dal 01/01/2017 nuove imposte quali (Canone televisivo, oneri di sistema ecc...) imposte di dubbia legittimità che e che i nostri "legislatori avrebbero dovuto pronunciarsi energicamente per una così grave" gabella" messa in atto all'intera utenza Valdostana "pubblica e privata", sopportare certi soprusi, significa essere irriguardosi  nei confronti di quei personaggi che hanno combattuto per dei diritti fondamentali "economici ed amministrativi" hanno trascurato innocuamente,  dove siamo finiti e/o dove finiremo, queste appropriazioni indebite  messe in atto dal governo non possono essere sottaciute in virtù delle nostre particolari autonomie territoriali, diversamente le lotti fatte dai nostri predecessori resteranno vane come svaniranno i preziosi diritti ottenuti con la " Carta di Chivasso" dal nostro illuminato Emile Chanoux che ha pagato con la vita per il pronunciamento della nostra dell'autonomia".

Caro lettore grazie, ma mi permetta alcune considerazioni.

Ottantanni sono trascorsi dall'oscura notte del 18 maggio 1944, quando Emile Chanoux, figura emblematica della lotta per l'autonomia valdostana, cadde vittima dei nazifascisti che avevano stretto la morsa sulla nostra amata Valle d'Aosta. Il suo sacrificio non fu inutile, ma oggi, nel riflettere sul suo eredità e sullo stato attuale della politica valdostana, sorge spontanea una domanda: è stato tutto questo sacrificio vano?

Chanoux incarnava l'ideale di un'autonomia territoriale solida e radicata, difeso con vigore e passione nella tumultuosa cornice politica del suo tempo. Le sue proposte per uno "Statuto Speciale per la Regione Autonoma Valle d'Aosta" rappresentavano una visione audace e progressista, capace di garantire ai valdostani una voce autentica nel panorama nazionale.

Tuttavia, ciò che oggi colpisce è la distanza tra quegli ideali e la realtà politica che permea la nostra Valle. Mentre Chanoux lottava per consolidare i diritti amministrativi e l'autonomia territoriale, oggi ci troviamo di fronte a una classe politica che sembra aver perso di vista questi principi fondamentali.

L'esempio della Catalogna ci offre uno spunto di riflessione e di allarme. Anche lì, un movimento autonomista forte e radicato è stato eroso dalle forze politiche centrali dominanti, dimostrando quanto sia fragile la difesa dei diritti territoriali in tempi di incertezza politica. Ma il fatto grave ed il pericolo sono generati dal fatto che 'gli autonomisti' chez nous latitano a causa dell'attrazione di troppi verso la destra politica.

La memoria di Chanoux non può essere ridotta a mera retorica politica. Egli incarna l'essenza stessa della nostra lotta per l'autonomia e il rispetto dei nostri diritti. È nostro dovere, oggi più che mai, onorare il suo sacrificio e difendere i valori per cui ha combattuto.

Tuttavia, non tutto è perduto. C'è ancora speranza nelle nuove generazioni, che possono guardare al passato con gratitudine e al futuro con determinazione. È nostro compito coltivare questo spirito di cambiamento e lavorare per un futuro migliore per la nostra Vallée.

Ricordare Émile Chanoux non è solo un privilegio, ma un atto dovuto per chi come me crede nell'Autonomia e nel particolarismo valdostano. La sua eredità non può essere tradita dalla politica di oggi. Dobbiamo fare in modo che il suo sacrificio non sia stato vano e che la Valle d'Aosta possa continuare a essere un faro di autonomia e dignità.

piero.minuzzo@gmail.com

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