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CRONACA | 31 dicembre 2025, 17:00

Capodanno: tra storia, tradizioni e nuovi inizi

Dalle origini romane ai fuochi d’artificio moderni, un racconto per scoprire come il Capodanno unisca passato e presente, tra gesti simbolici, riti di buon auspicio e il desiderio universale di ricominciare

Capodanno: tra storia, tradizioni e nuovi inizi

Ogni anno, quando il calendario segna il 1° gennaio, ci troviamo davanti a un piccolo miracolo quotidiano: il tempo si rinnova e con lui anche noi. Lo facciamo con un brindisi, un abbraccio, una risata o semplicemente con un pensiero rivolto a chi amiamo. Ma non tutti sanno che questa giornata ha radici antichissime. In origine, nell’antica Roma, l’anno iniziava il 1° marzo, fino a quando Giulio Cesare decise, con la riforma giuliana, di spostarlo al 1° gennaio, giorno dedicato a Giano, il dio con due facce che guarda insieme al passato e al futuro. Un simbolo perfetto, se ci pensiamo, di ciò che facciamo ogni Capodanno: guardiamo indietro, riflettiamo, e guardiamo avanti, pieni di speranza.

Le tradizioni che accompagnano questa festa raccontano molto di noi. Dal cenone in famiglia al rumore dei fuochi d’artificio, dal brindisi a mezzanotte ai piccoli rituali di buon augurio, ogni gesto ha un significato: allontanare il vecchio, accogliere il nuovo, augurare fortuna e salute. In molte regioni, tra una risata e un bicchiere di spumante, ci si ricorda che il Capodanno è anche un tempo per ritrovarsi, condividere emozioni e stringere legami.

E oggi, in mezzo al trambusto della vita quotidiana, il Capodanno resta un invito semplice e potente: fermarsi un attimo, respirare, guardare il futuro con occhi pieni di speranza e cuore aperto. È un momento in cui possiamo decidere di essere migliori, di sorridere di più, di tendere la mano a chi ci sta accanto. È questo il senso della festa, il filo che unisce ieri, oggi e domani: la voglia di ricominciare, insieme, con gioia e coraggio.

Qui nella Petite Patrie, «Que cette nouvelle année apporte à chacun bonheur, santé et sérénité dans nos belles montagnes», e che ogni angolo delle nostre valli risuoni di sorrisi e buon auspicio.

Quindi, mentre il cielo si illumina di fuochi d’artificio e le città esplodono di suoni e colori, ricordiamoci che il vero spettacolo siamo noi, nel gesto di augurare felicità, pace e amore a chi ci sta vicino. Buon anno nuovo, che sia davvero un anno di luce, sorrisi e nuovi inizi.

red

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