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Aosta Capitale | 29 dicembre 2025, 16:31

Bilancio di Aosta, conti solidi ma senza visione: la minoranza boccia la Giunta

Nel dibattito sul bilancio di previsione 2026–2028 del Comune di Aosta, la relazione di minoranza della consigliera Sylvie Spirli (Lega) mette in luce un quadro finanziariamente stabile ma politicamente debole. Entrate in crescita, investimenti insufficienti e una programmazione giudicata frammentata e priva di una chiara direzione strategica

Sylvie Spirli

Sylvie Spirli

Con l’avvio della discussione sul bilancio comunale, il Consiglio di Aosta entra nel cuore delle scelte che segneranno il prossimo triennio amministrativo. Il bilancio di previsione 2026–2028 e la nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (DUP) arrivano in aula in un contesto particolare, a cavallo tra due consiliature, e proprio da qui prende le mosse la relazione di minoranza della consigliera Sylvie Spirli, che ringrazia gli uffici per il lavoro svolto ma non risparmia critiche all’impostazione politica della maggioranza.

«Il bilancio è lo strumento attraverso il quale si definiscono le risorse finanziarie dell’Ente e si assegnano per raggiungere gli obiettivi», premette Spirli, sottolineando però come la nota di aggiornamento al DUP «dovrebbe enunciare gli obiettivi strategici e operativi», un passaggio che, secondo la minoranza, resta largamente incompiuto. Non a caso, uno dei primi rilievi riguarda l’assenza degli obiettivi operativi, definita «la prima nota dolente» del documento.

Dal punto di vista delle entrate, il quadro appare solido. Per il 2026 il Comune di Aosta prevede entrate complessive pari a 96,7 milioni di euro, in crescita rispetto agli 87,8 milioni del 2025. La voce principale è rappresentata dai trasferimenti regionali, che ammontano a 30,88 milioni di euro, seguiti dalle entrate tributarie per 25,07 milioni, derivanti in gran parte da Imu, Irpef, Tarip e imposta di soggiorno. Le entrate extratributarie si fermano a 9,42 milioni di euro, in netta diminuzione anche a causa del passaggio del Servizio idrico integrato al gestore regionale SEV, mentre le entrate in conto capitale raggiungono 9,78 milioni, quasi interamente costituite da contributi pubblici agli investimenti.

È però sul fronte delle spese e, soprattutto, degli investimenti che la relazione di Spirli diventa più critica. Le spese correnti si attestano nel 2026 a 65,8 milioni di euro e rimangono sostanzialmente stabili nel triennio, mentre le spese per il personale pesano in modo significativo: 14,82 milioni solo nel 2026. «Da questi dati si evince una situazione di estrema difficoltà nel sostenere gli aumenti retributivi del personale», osserva la consigliera, parlando di una vera e propria “emorragia” di capitale umano, con 284 dipendenti al 30 settembre 2025, 17 in meno rispetto all’anno precedente e oltre cento in meno rispetto al 2014.

Ancora più marcato è il crollo degli investimenti. Le spese in conto capitale passano dai 16,9 milioni del 2026 agli 11,1 milioni del 2027, fino ad appena 1,38 milioni nel 2028. «Un dato drammatico», secondo Spirli, se confrontato con i quasi 54 milioni di euro necessari per finanziare i grandi progetti citati nei documenti: dalla riqualificazione dell’area Puchoz, stimata in oltre 11 milioni, al nuovo Palazzetto del ghiaccio, dal costo complessivo di quasi 15 milioni, fino alla semipedonalizzazione di piazza della Repubblica, che supera i 3,6 milioni, senza dimenticare il progetto da oltre 39 milioni per la scuola di San Francesco.

Sul piano sociale, la minoranza evidenzia la contrazione delle risorse destinate al welfare. Le spese correnti per la missione “diritti sociali, politiche sociali e famiglie” scendono da oltre 15 milioni del 2025 a 9,57 milioni nel 2026, per poi ridursi ulteriormente negli anni successivi. Una scelta che Spirli giudica incoerente rispetto ai dati demografici della città, che al 30 settembre 2025 conta 33.126 residenti, in lieve ma costante calo, con un progressivo invecchiamento della popolazione. «È necessario consolidare il modello di welfare e rafforzare i servizi di prossimità», afferma, ma nel DUP «le politiche sono descritte in modo approssimativo e senza indicare gli strumenti».

Non manca una stoccata sulla mancanza di una visione turistica strutturata, nonostante l’aumento delle strutture ricettive e l’esistenza di un Programma strategico del turismo approvato nella scorsa consiliatura. «Nel DUP troviamo una semplice lista della spesa», osserva Spirli, così come resta senza una posizione chiara il progetto del collegamento Aosta–Pila–Cogne, definito strategico ma assente da un documento che dovrebbe guardare al medio periodo.

Il giudizio finale è netto: «Dal punto di vista tecnico il bilancio regge ed è solido, ma è l’impostazione politica che non ci convince». Per la consigliera della Lega, la scelta di presentare un bilancio “a pezzi” finisce per nascondere la linea della maggioranza e garantisce solo la continuità dell’esistente. «Mancano la visione e la progettualità», conclude Spirli, lasciando in aula una critica che va oltre i numeri e chiama direttamente in causa la capacità della Giunta di guidare davvero la città nei prossimi anni.

pi.mi.

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