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Governo Valdostano | 28 dicembre 2025, 14:06

Sanità e sociale, un anno di cantieri aperti

Dalla nuova legge sulla disabilità al futuro ospedale Parini, dalla lotta al bullismo alla sanità di montagna. L’assessore Carlo Marzi traccia il bilancio di fine anno della Giunta regionale, rivendicando un metodo fondato su concertazione e continuità: “Le politiche pubbliche esistono solo se migliorano davvero la vita delle persone”

Carlo Marzi

Carlo Marzi

Il 2025 è stato un anno di passaggio e di concretizzazione per la sanità e le politiche sociali valdostane. Lo ha rivendicato l’assessore Carlo Marzi nel corso della conferenza stampa di fine anno della Giunta regionale, parlando di un lavoro intenso costruito attraverso “un percorso di analisi e di concertazione con tutti i soggetti coinvolti a rappresentare le istanze del territorio”.

«Notre objectif a été de construire des réponses structurelles et durables, en mettant toujours la personne au centre», ha sottolineato Marzi, rivendicando un metodo che punta a superare la logica dell’emergenza. «La santé et le social ne peuvent pas être gérés par slogans, mais par des choix responsables et partagés».

Secondo l’assessore, il 2025 ha visto l’avvio di nuove leggi e iniziative strategiche: “Abbiamo rafforzato gli interventi a favore delle persone con disabilità, esteso le politiche abitative, incentivato la partecipazione del terzo settore e consolidato le azioni di contrasto alla violenza di genere”. Un lavoro che si è affiancato a un’importante attività di prevenzione: “Siamo stati la prima Regione in Italia ad avviare un modello organizzativo di certificazione per la prevenzione e il monitoraggio del bullismo”.

In parallelo, con la Conferenza della famiglia e la ricostituzione del Tavolo interistituzionale, “si è avviata una fase di concertazione che porterà alla stesura di una nuova legge regionale sulle politiche familiari”, ha spiegato Marzi, parlando di un percorso che mira a “ricostruire un patto sociale attorno alle famiglie”.

Ampio spazio è stato dedicato al sistema sanitario, chiamato a confrontarsi con un contesto definito “complesso e in rapido cambiamento”. “In collaborazione con l’azienda USL, gli enti e i portatori di interesse del territorio abbiamo implementato una programmazione integrata per rispondere alle crescenti necessità sanitarie, socio-sanitarie e sociali”, ha affermato l’assessore, ricordando anche l’approvazione di “una nuova legge regionale dedicata all’invecchiamento della popolazione”.

Il nodo delle liste d’attesa resta uno dei più sensibili. “L’impegno è quotidiano, perché sappiamo che l’accesso ai servizi è una delle principali criticità percepite dai cittadini”, ha ammesso Marzi. In questo quadro si inserisce il progetto simbolo del nuovo ospedale Parini: “Con la pubblicazione del bando pubblico di affidamento dei lavori si concretizza finalmente la realizzazione di una struttura moderna e funzionale ai bisogni sanitari”.

Il nuovo ospedale, ha spiegato, sarà pienamente integrato nella riorganizzazione sanitaria del territorio: “La Centrale operativa territoriale, le case di comunità, le Aggregazioni funzionali territoriali e gli ospedali di comunità sono tasselli di un unico disegno”. “Abbiamo ultimato l’ospedale di comunità di Aosta, al J.B. Festaz, e sottoscritto l’Accordo di programma per quello di Verrès”, ha aggiunto, ricordando anche il lavoro per “rafforzare l’attrattività del Servizio sanitario regionale, con l’obiettivo prioritario di implementare il personale”.

In una regione di montagna, la prossimità delle cure è una necessità strutturale. «Dans un territoire de montagne comme le nôtre, rapprocher les soins des communautés est une nécessité, pas un luxe», ha sottolineato Marzi. «La télémédecine, le dossier sanitaire électronique et les maisons de communauté sont des outils essentiels pour garantir l’équité d’accès aux services».

L’assessore ha ricordato anche il riordino della disciplina sui trasporti sanitari: “Garantiamo ai valdostani i trasporti gratuiti in regime di emergenza-urgenza e per ricoveri e cure, un impegno che nella nostra regione grava direttamente sul bilancio regionale, ma che riteniamo essenziale per l’equità”.

Un capitolo delicato ha riguardato la sanità animale. La dermatite nodulare contagiosa “ha posto a serio rischio la sopravvivenza delle nostre razze autoctone di bovini”, ha ricordato Marzi. “Grazie alla determinazione degli allevatori, al lavoro dei servizi veterinari dell’USL e all’Anaborava abbiamo pianificato una vaccinazione obbligatoria in tempi rapidissimi, scongiurando il rischio di contagio e tutelando il patrimonio zootecnico e la filiera lattiero-casearia”. Un risultato che ha consentito “la ripresa della movimentazione dei capi, anche oltre i confini regionali”.

Sempre in ambito animale, l’assessore ha ricordato che “con una gara pubblica è stata aggiudicata la gestione del canile e del gattile regionale” e che “è stato avviato il percorso di revisione della legge regionale 37/2010 a tutela degli animali da affezione”.

L’attenzione alle persone con disabilità è stata ulteriormente rafforzata nel corso dell’anno. “Abbiamo avviato la sperimentazione prevista dalla legge di riforma della condizione di disabilità, che rimette al centro la persona attraverso la valutazione multidimensionale e il progetto di vita individuale”, ha spiegato Marzi. «La réforme de la condition de handicap représente un changement culturel avant même qu’institutionnel», ha aggiunto. «Il s’agit de reconnaître la dignité, l’autonomie et le projet de vie de chaque personne, avec une approche personnalisée et participative».

Tra le novità, anche “l’avvio del servizio del Sollievo, atteso da tempo”, e la realizzazione, al CEA di Gressan, del “Centro unico per la presa in carico di giovani con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie”. Sul territorio si è inoltre rafforzata la rete di intervento sociale: “Il Pronto intervento sociale affianca oggi gli otto sportelli dei PUA, offrendo un supporto immediato nelle situazioni di emergenza”.

Sul fronte delle politiche abitative, Marzi ha ricordato il recupero di immobili destinati a persone fragili, il progetto di coabitazione per anziani autosufficienti con il Comune di Sarre e le iniziative avviate con Aosta e Saint-Marcel per “sostenere l’autonomia abitativa e la vita indipendente delle persone con disabilità”.

Guardando alla nuova Legislatura, l’assessore ha rivendicato la necessità di continuità, ma senza nascondere la complessità delle sfide future. «Nous savons que les besoins augmentent et que les ressources ne sont pas infinies», ha ammesso. «C’est justement pour cela qu’il faut une vision claire, du courage et la capacité de faire des choix».

La sanità e il welfare valdostani si trovano davanti a un bivio: trasformare i cantieri normativi e organizzativi in risultati concreti, percepibili dai cittadini, oppure rischiare che le riforme restino sulla carta. In una regione che invecchia, che vive forti diseguaglianze territoriali e nuove fragilità sociali, la tenuta del sistema pubblico diventa una questione politica centrale, non tecnica. Perché, come ha ricordato lo stesso Marzi, «une politique publique n’existe vraiment que lorsqu’elle améliore concrètement la vie des personnes». Ed è su questo terreno – quello dei servizi reali, dell’accesso alle cure e della protezione dei più fragili – che la Valle d’Aosta misurerà la credibilità delle sue scelte nei prossimi anni.

pi.mi.

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