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CULTURA | 06 novembre 2025, 09:28

Chi era Chanoux? Alla Biblioteca regionale Bruno Salvadori il documentario di Joseph Péaquin

Mercoledì 12 novembre alle 18 ad Aosta, la proiezione del film “Qui est Chanoux?” dedicato al grande padre dell’Autonomia valdostana. Serata organizzata dall’Istituto storico della Resistenza con la presidente Carla Pramotton e la direttrice Rosalba Dondeynaz. Presenti gli storici intervistati nel documentario

Chi era Chanoux? Alla Biblioteca regionale Bruno Salvadori il documentario di Joseph Péaquin

L’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta propone mercoledì 12 novembre 2025 alle ore 18 presso la Sala conferenze della Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta la proiezione del documentario “Qui est Chanoux?”, scritto e realizzato da Joseph Péaquin, regista e documentarista valdostano.

A introdurre la serata saranno Carla Pramotton, presidente dell’Istituto, e Rosalba Dondeynaz, direttrice, che dialogheranno con alcuni degli storici protagonisti del film: Andrea Désandré, Leo Sandro Di Tommaso, Simon Goyet, Roberto Louvin e Tullio Omezzoli.

Il documentario, frutto di un lavoro d’archivio e di interviste, intende rispondere a una domanda tanto semplice quanto essenziale: chi era davvero Émile Chanoux? Non solo il politico, il notaio o il martire della Resistenza, ma l’uomo che immaginò una Valle d’Aosta libera e solidale, fondata sulla dignità e sulla convivenza delle culture.

Émile Chanoux nacque a Roisan nel 1906. Dopo gli studi in giurisprudenza a Torino, esercitò la professione di notaio ad Aosta, distinguendosi per la profonda cultura e l’impegno civico. Convinto antifascista, nel corso degli anni Trenta e Quaranta elaborò una visione politica fortemente legata al principio di autonomia e alla difesa delle minoranze linguistiche.

Nel 1943, mentre l’Italia precipitava nel caos della guerra e dell’occupazione tedesca, Chanoux divenne una delle figure chiave del movimento valdostano per la libertà. Fu tra i primi a immaginare un’Europa dei popoli, in cui le piccole comunità potessero autodeterminarsi.

Arrestato dalla Gestapo nella notte tra il 18 e il 19 maggio 1944, venne torturato e morì in carcere ad Aosta. La sua morte, avvolta da un alone di mistero, segnò per la Valle d’Aosta l’inizio del mito del “martire dell’autonomia”.

Il suo “Manifesto federalista”, scritto poche settimane prima della morte, resta un testo fondativo del pensiero autonomista valdostano, nel quale Chanoux sosteneva che la libertà dei popoli non può essere separata dalla giustizia sociale e dal rispetto delle diversità.

La proiezione del film di Péaquin non sarà soltanto un omaggio storico, ma anche un momento di confronto sul significato contemporaneo dell’autonomia. Come spiegano gli organizzatori, l’obiettivo è “rimettere al centro la figura di Chanoux nella memoria collettiva, al di là della retorica, per comprendere quanto la sua eredità resti viva nel presente”.

Un appuntamento da non perdere per chiunque voglia riscoprire, attraverso immagini e parole, la storia di un uomo che ha dato la vita per la libertà della Valle d’Aosta.

pi.mi.

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