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ECONOMIA | 05 novembre 2025, 12:00

L’euro digitale, il futuro del denaro è già qui

La Banca Centrale Europea prepara la rivoluzione monetaria: un euro elettronico, sicuro, pubblico e accessibile a tutti. Non una criptovaluta, ma il contante del futuro — digitale, garantito e sempre in tasca

L’euro digitale, il futuro del denaro è già qui

La Banca Centrale Europea sta lavorando a un progetto destinato a cambiare per sempre il nostro modo di usare il denaro: l’euro digitale.
Non parliamo di Bitcoin o altre criptovalute, ma di una versione elettronica della moneta ufficiale europea, garantita direttamente dalla BCE. In pratica, euro veri e propri — solo in formato digitale.

L’idea è semplice: avere euro digitali sullo smartphone o su una carta dedicata, da usare per pagare ovunque — nei negozi, online, o anche senza connessione internet. A differenza dei pagamenti con carta di credito, che passano per banche e circuiti privati, l’euro digitale funzionerebbe come contante elettronico: immediato, gratuito e più riservato.

Il progetto risponde a diverse sfide: il progressivo abbandono del contante, soprattutto tra i giovani; la necessità per l’Europa di difendere la propria sovranità monetaria in un mondo dominato da sistemi di pagamento americani e cinesi; e il bisogno di un’alternativa sicura alle criptovalute private.

La fase preparatoria, avviata nel 2021, si concluderà nel 2025. Solo allora la BCE deciderà se dare il via libera all’emissione vera e propria. Se tutto andrà come previsto, presto potremmo avere nei nostri portafogli digitali una nuova forma di denaro pubblico, gratuita e universale.

Per i cittadini, significherà avere un conto diretto presso la BCE, sicuro come il contante ma comodo come un’app.
Per i commercianti, potrebbe essere una boccata d’ossigeno: niente più commissioni del 2-3% su ogni pagamento elettronico.
E per l’Italia, dove ogni anno circa 60 miliardi di euro se ne vanno in costi bancari e di intermediazione, sarebbe una vera rivoluzione.

Ma attenzione: le banche tradizionali non la prendono bene. Se troppi risparmi si spostassero verso l’euro digitale, i fondi per concedere prestiti diminuirebbero. Per questo la BCE pensa di porre un tetto massimo di 3.000 euro per persona, in modo da non svuotare i conti correnti.

Resta poi la grande questione: chi controllerà i nostri soldi digitali?
Tecnicamente ogni pagamento potrebbe essere tracciato. La BCE promette anonimato per le transazioni più piccole, ma per le più grandi? Addio al contante che non lascia tracce. Per qualcuno è una garanzia di trasparenza e sicurezza, per altri un passo verso un “Grande Fratello” finanziario.

Il conto alla rovescia è iniziato: entro la fine del 2025 sapremo se l’euro digitale diventerà realtà. Nel frattempo, vale la pena pensarci. Perché questa volta il futuro del denaro non nasce nella Silicon Valley, ma nel cuore dell’Europa.

je.fe.

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