In questa puntata del mercato politico in pillole, tra stelline che si graffiano, solisti che si credono direttori d’orchestra e forzisti che fanno le valigie con stile discutibile, Le Cagnard Déchainé vi accompagna tra strategie, retroscena e colpi bassi con la solita ironia tagliente.
Perché in Valle d’Aosta, si sa, la politica è un’arte scenica: tra chi recita l’unità, chi trama nel retroscena e chi piange dietro la porta della Giunta, il sipario resta sempre alzato. E noi, dal nostro angolo preferito del bar, osserviamo, commentiamo e — soprattutto — ridiamo.
· Stella Alpina: unica vera squadra compatta. Tre eletti che fanno quasi paura per disciplina e strategia… peccato che ogni tanto sbagliano la mira e finiscono per litigare tra loro come gatti sotto la pioggia. Non sorprende che abbiano già pronto il manuale di “come sembrare uniti anche quando non lo siete”.
· Rassemblement: qui la definizione “solisti” calza a pennello. Ognuno pensa di essere il protagonista del prossimo reality politico, con micro-mosse da grande stratega… salvo poi ricordarsi che gli altri tre non li hanno votati. Drammi e sussurri inclusi.
· Pour l’Autonomie: miscela esplosiva di ambizione e confusione. Si contano, si ricontano, si fanno i conti con i non eletti… e alla fine il risultato è spesso: “Chi ha più voti? Boh, facciamo finta di saperlo”. Marco Carrel sorride e prepara la prossima mossa.
· A destra e trombati assortiti: nell’ufficio un caos degno di un derby di calcio: urla, fogli volanti e qualche lacrima nascosta. La regola è semplice: se sei fuori dalla Giunta, almeno porta via la valigia con stile… e possibilmente senza lanciare il portapenne contro il collega.
· Veterani e volti nuovi: i primi si atteggiano a saggi ma a volte ricordano più i vecchi barboni del Consiglio; i secondi hanno entusiasmo ma poca esperienza… un mix perfetto per creare scenette degne di una sitcom politica.
· Il mercato della maggioranza: tutti vogliono entrare, tutti sono buoni… fino a quando si tratta di spartirsi uffici e assessorati. A quel punto spuntano i sorrisi più falsi e le strategie più contorte. Un giorno ti giurano lealtà, il giorno dopo scopri che ti hanno già prenotato un tavolo con l’opposizione per fare lobbying.
· Il pubblico osservatore (noi): seduti al bar o davanti allo schermo, possiamo solo ridere. Tra fascicoli smaltiti, trombati che fanno le valigie e solisti che si contano, la Valle d’Aosta offre spettacolo politico gratuito, condito da ironia involontaria, ambizione sfrenata e qualche lacrimuccia da commedia.






