Fino al 20 settembre la sala Hôtel des Etats del Municipio accoglie la mostra interattiva “Aosta: trasformazioni urbane di una città in divenire”, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino e inaugurata oggi alla presenza delle autorità e dei curatori tecnico-scientifici.
L’esposizione è il frutto del lavoro di un gruppo di ricerca del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino che ha condotto una ricerca progettuale su Aosta, e messo in mostra gli esiti (ancora parziali) della collaborazione quinquennale tra il Comune di Aosta e il prestigioso Ateneo torinese. Il quinquennio di lavoro sarà anche oggetto, nel periodo autunnale, di una pubblicazione arricchita da diversi contributi.
Il percorso espositivo è incentrato su un plastico interattivo della città del formato 1,6 x 2,4 metri. L’area della piana di Aosta è rappresentata su nove piastre metalliche, ognuna sagomata e corrispondente ad altrettante zone della città: centro storico e asse di via Torino - via Festaz; quartiere Cogne e asse di corso Battaglione Aosta; asse di corso XXVI Febbraio - viale Federico Chabod; Ponte Romano e corso Ivrea; quartiere Dora e regione Borgnalle; Porta Sud; asse di Corso Lancieri d’Aosta; polmone verde e sportivo; quartiere di Saint-Martin-de-Corléans – viale Europa.
Sul plastico sono inserite altre due piastre, senza contenuti multimediali associati, relative alla rappresentazione degli spazi occupati dall’acciaieria CAS.
I visitatori potranno toccare le diverse zone per dare vita alla riproduzione di contenuti multimediali riferiti all’area selezionata e proiettati su tre maxischermi (mappa animata, foto, video, render ecc). Le proiezioni saranno accompagnate da una voce narrante che descriverà l’area interessata dalle riproduzioni per circa 4 minuti.
Ogni narrazione propone, per ciascun quartiere, tre diversi punti di vista. Il primo offre un’interpretazione critica dello stato attuale dei luoghi. Il secondo descrive le trasformazioni urbane e architettoniche avvenute negli ultimi anni.
Utilizzando i fondi del PNRR e altri canali di finanziamento, infatti, Aosta ha conosciuto un’intensa stagione di interventi di rigenerazione urbana e ambientale che hanno contribuito a valorizzare e a ridefinire l’identità cittadina. Questi interventi hanno rappresentato un’occasione preziosa per rispondere alle sfide poste dai cambiamenti socioeconomici, dalle questioni climatiche e dagli impegni in campo energetico. Considerate nel loro insieme, le singole trasformazioni delineano un cambiamento profondo per la città.
Il terzo punto di vista offerto dalle mappe restituisce alcune riflessioni elaborate dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Architettura, con l’obiettivo di offrire spunti progettuali utili alla amministrazione cittadina per orientare le future trasformazioni di Aosta. Tali suggestioni potranno essere sviluppate in progetti concreti e realizzabili, per estendere paesaggi urbani di qualità oltre il centro storico e per promuovere una città più resiliente e sostenibile. Nel loro insieme, le riflessioni meta-progettuali offrono un ventaglio di strategie per ripensare la città, proiettandola all’interno di un sistema di relazioni locali, regionali, nazionali e transfrontaliere.
Un’ulteriore ambizione del lavoro consiste nel fornire all’amministrazione una visione d’insieme della città, capace di orientare e coordinare i futuri interventi puntuali di trasformazione urbana ed edilizia all’interno di un quadro d’insieme che guardi al domani.
«A partire dagli esiti della rigenerazione urbana e ambientale ad Aosta, finanziata tramite il PNRR ed altri investimenti, due Laboratori di ricerca al Politecnico - dichiara Luca Caneparo, professore del Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino - hanno elaborato una prefigurazione di possibile sviluppo della Città. Il lavoro di prefigurazione di un futuro per Aosta è fortemente orientato al possibile, al direttamente realizzabile.
Nel loro insieme le trasformazioni propongono un cambiamento profondo. Gli esiti, elaborati dal Politecnico, sono stati orientati da cinque temi e linee di intervento: policentrismo, qualità dello spazio pubblico, spazi di socialità, condizioni climatiche e paesaggio alpino.
Sono trasformazioni, non generate da richieste individuali, piuttosto hanno come fine la creazione di opportunità per interventi economicamente realizzabili, sviluppate secondo esempi di trasformazione fisica. Nel loro insieme, le trasformazioni offrono un novero di strategie di modificazione dell'intera città, rendendo visibili e pertanto argomentabili e dialoganti nuovi paesaggi urbani, inediti e altrimenti inconcepiti…»
«Le prospettive di sviluppo e trasformazione del tessuto urbano e del territorio che lo contiene
- dichiara l’assessore alla Pianificazione territoriale, Loris Sartore - necessitano di tempi di analisi e di elaborazione che si collocano nel medio periodo, in quanto non possono prescindere dalle evoluzioni e dalle trasformazioni che li interessano.
Da questo punto di vista, il progetto espositivo giunge a fine consiliatura poiché è il frutto di un lavoro che oggi viene restituito in un quadro che unisce quanto sta avvenendo oggi con le visioni prospettiche di come sarà la città di domani».












