Non una promessa, ma una procedura concreta che unisce fondi statali e risorse regionali, attivata con la rapidità che la gravità della situazione impone.
Il Commissario delegato ha annunciato che la domanda potrà essere presentata esclusivamente online, attraverso la piattaforma dedicata dannicalamita.regione.vda.it, accessibile tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica. Un passaggio fondamentale per garantire velocità, trasparenza e tracciabilità delle pratiche, evitando i tempi morti della burocrazia cartacea.
Il meccanismo è duplice: da un lato si attivano le risorse statali ai sensi del d.lgs. n. 1/2018 e dell’ordinanza della Protezione civile nazionale (ODCPC n. 1155/2025); dall’altro la legge regionale di protezione civile (l.r. 5/2001) mette sul piatto contributi aggiuntivi per indennizzare i privati e sostenere le attività produttive colpite. Un doppio canale che non lascia indietro nessuno: famiglie, agricoltori, commercianti, artigiani e imprese trovano così una cornice certa di ristoro.
La Regione Valle d’Aosta, forte della sua struttura di Protezione civile, dimostra ancora una volta di voler essere al fianco dei cittadini nei momenti più difficili. Dopo le ore drammatiche di pioggia e frane, l’urgenza era duplice: mettere in sicurezza i territori e restituire fiducia a chi ha perso casa, beni o mezzi di lavoro. Oggi quella fiducia trova un riscontro concreto in una procedura chiara e guidata, corredata da una pagina dedicata sul sito della Protezione civile (link qui), dove sono raccolte istruzioni, modulistica e criteri di valutazione.
Per chi è stato colpito, non si tratta solo di compilare un modulo, ma di cogliere un’opportunità reale: recuperare parte di quanto perso, agganciarsi a un percorso di ripartenza, sapere che le istituzioni non hanno dimenticato. È questo il senso della sinergia tra Stato e Regione: trasformare la solidarietà in atti concreti.
La finestra temporale è breve, dal 2 al 28 settembre, e richiede tempestività. Ma l’uso di strumenti digitali, unito alla chiarezza delle informazioni disponibili, rappresenta un cambio di passo: non più attese indefinite, ma una corsa contro il tempo in cui la macchina amministrativa si mette al servizio della comunità.
Chi ha subito danni è chiamato a fare la sua parte, caricando le pratiche e i documenti richiesti. Il resto lo farà la Regione, che con questo iter dimostra dinamismo e capacità organizzativa. Una prova che la resilienza non è solo parola d’ordine, ma realtà che si costruisce giorno per giorno, anche a partire da una domanda online.










