È stato un momento sospeso, di quelli che ti riconciliano con l’idea di comunità, di arte e di bellezza condivisa. Oggi, venerdì primo agosto, il concerto che ha visto protagoniste Maura Susanna ed Evelyne Parouty, accompagnate in musica da Giancarlo Bianchedi – musicista raffinato e sensibile, conosciuto da tempo nel panorama artistico valdostano – ha davvero incantato il pubblico.
Non è facile trovare un’armonia così completa tra voci, strumenti e persone. Maura ed Evelyne hanno cantato in italiano, in francese e in patois, intrecciando le lingue e le emozioni in un filo continuo, caldo e familiare. Le loro voci, potenti e vibranti, non sono semplicemente belle: sono vibrazionali, arrivano dritte all’anima. E quando succede questo – quando la musica non è solo da ascoltare, ma da vivere nel profondo – allora si crea qualcosa di raro e prezioso.
Il pubblico non è stato un semplice spettatore: è stato parte integrante dello spettacolo, coinvolto attivamente in canti, sorrisi e vibrazioni condivise. Anche l’intervento in canto di Paola Neyroz è stato accolto con entusiasmo e lunghi applausi, segno che l’atmosfera creata aveva davvero toccato corde profonde.
Il concerto si è concluso con un momento conviviale altrettanto apprezzato: un rinfresco finale che ha trasformato l’evento in un’occasione d’incontro semplice e sincera, nello spirito più autentico della nostra Valle.
È sempre più evidente, e sempre più urgente, quanto la musica e il canto siano un bisogno essenziale. Da sempre ci accompagnano nella vita, nei riti, nelle feste e nei momenti difficili. E oggi, forse più che mai, serve questo tipo di arte: quella che ti fa sentire “nel cuore”, quella che trasmette anima e verità. Come è successo oggi. Un grazie, dunque, a chi ha saputo creare questo piccolo miracolo di suoni e umanità.













