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ECONOMIA | 28 luglio 2025, 09:42

Uil Fpl Valle d’Aosta: stato di agitazione sì, strumentalizzazione no

La sigla di categoria guidata da Nicola Pau prende posizione: pieno sostegno alla protesta, ma nessun vincolo politico. Le altre sigle ci escludono perché non accettiamo di piegarci alle loro scelte di parte.

Uil Fpl Valle d’Aosta: stato di agitazione sì, strumentalizzazione no

La UIL FPL Valle d’Aosta dice sì allo stato di agitazione ma no alle forzature imposte da altre organizzazioni sindacali. E lo fa con una nota chiara e dura, firmata dal segretario di categoria Nicola Pau, a seguito della sua esclusione dal percorso unitario di mobilitazione relativo alla mancata approvazione delle due leggi regionali che riguardano il personale del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale Valdostano.

Secondo quanto comunicato dalle altre OO.SS. di categoria, la colpa della UIL FPL sarebbe quella di non aver accettato un’ulteriore iniziativa da esse proposta: ottenere un impegno formale da tutte le forze politiche in vista della prossima legislatura, affinché le leggi vengano approvate. Un’azione che, nella sostanza, ha più il sapore della campagna elettorale che di una battaglia sindacale.

La UIL FPL Valle d’Aosta, invece, ha sempre lavorato con serietà e coerenza per arrivare al risultato: approvare le norme promesse e attese da anni. Norme che, dopo l’incarico esterno di valutazione assegnato nella primavera di quest’anno e il lavoro del gruppo istituito sotto la Presidenza Lavevaz, erano pronte per essere verificate dagli uffici ed entrare in Commissione. Insomma: le carte erano sul tavolo.

Ciò che si contesta, e con forza, è l’idea che la partecipazione alla mobilitazione debba essere subordinata a un’impostazione politica, peraltro calata dall’alto e imposta in un momento delicato come quello della campagna elettorale. Un vincolo grave, inutile e pericoloso, che mina l’autonomia sindacale e rischia di trasformare il fronte comune dei lavoratori in una parata al servizio di qualche promessa elettorale.

La UIL FPL ribadisce con fermezza che il sindacato deve essere libero e determinato, lontano da giochi di potere e vicino ai lavoratori. La tutela dei diritti non si fa con le scorciatoie né con le firme sotto dettatura, ma con il lavoro costante, con il confronto e con l’autonomia. E proprio in nome di questa autonomia, rifiuta oggi di piegarsi a scelte che appaiono più come atti di propaganda che come strumenti utili per ottenere risultati concreti.

Escludere chi non si allinea non è unità, è prepotenza. E la UIL FPL non è disposta a farsi mettere il bavaglio. Perché i lavoratori meritano una rappresentanza seria, non dei passacarte.

red/eco

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