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ATTUALITÀ POLITICA | 25 luglio 2025, 11:58

Elezioni 2025, conto alla rovescia in attesa dell'esito referendario sulle preferenze: tre o una?

Il 28 settembre si vota per Regione e Comuni. Il 12 ottobre eventuale ballottaggio. Aosta, tra i nodi più caldi

Elezioni 2025, conto alla rovescia in attesa dell'esito referendario sulle preferenze: tre o una?

È ufficiale: la campagna elettorale può partire davvero. Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 40 di oggi, venerdì 25 luglio, il decreto del Presidente della Regione ha indetto i comizi elettorali per le elezioni regionali e comunali 2025. Una chiamata alle urne doppia e decisiva per i valdostani: si vota domenica 28 settembre per rinnovare il Consiglio regionale, ma anche per eleggere Sindaci, vice Sindaci e Consigli comunali in ben 65 Comuni, tra cui naturalmente Aosta.

L’election day era atteso da settimane, ma adesso è nero su bianco. Il decreto stabilisce anche le date chiave: l’eventuale turno di ballottaggio, per il Comune capoluogo (in caso di mancato raggiungimento della maggioranza assoluta al primo turno) o per gli altri Comuni in caso di parità perfetta tra i due candidati più votati, è fissato a domenica 12 ottobre. E c’è già anche la data per la prima seduta del nuovo Consiglio regionale, che si terrà il 28 ottobre 2025.

Non solo. Palazzo regionale ha già messo in moto la macchina dell’informazione: la sala stampa sarà allestita nella Maria Ida Viglino, come da tradizione, per seguire in tempo reale i risultati durante lo scrutinio che si svolgerà lunedì 29 e martedì 30 settembre. Giorni caldi, e non solo per l’attesa dei numeri.

Ora, con l’indizione formale, si accendono i motori della campagna elettorale. In Regione si annuncia una corsa a più punte, con nuove liste in fermento, apparentamenti ancora in bilico e candidati alla Presidenza ancora da ufficializzare. Dopo l’esperienza travagliata della scorsa legislatura, segnata da crisi e rimpasti, i cittadini si aspettano risposte chiare e solide. Riusciranno i partiti tradizionali a parlare alle nuove generazioni, sempre più distanti dalla politica? E le forze autonomiste troveranno una sintesi credibile o finiranno per frammentarsi ancora?

A livello comunale, il caso Aosta catalizzerà l’attenzione. Dopo cinque anni di amministrazione di centrosinistra sotto la guida di Gianni Nuti e Josette Borre, con scelte spesso contestate e una città che fatica a ripensarsi, la sfida per il Municipio sarà aperta e durissima. Occhi puntati su chi saprà proporre un’alternativa concreta a una gestione percepita da molti come distante, tecnocratica e afona sui grandi temi urbani: sicurezza, mobilità, decoro, servizi esternalizzati. Ma anche negli altri Comuni la partita è viva, specie dove si incrociano dinamiche locali e alleanze politiche più ampie.

Non mancheranno le sorprese: la legge elettorale regionale (la 4/2025), di recente approvazione, porterà con sé novità anche tecniche, come il cosiddetto "voto trasparente", ovvero la maggiore tracciabilità nella fase di scrutinio, e un sistema di conteggio rinnovato che potrebbe velocizzare i risultati, ma anche generare tensioni nei casi più contesi.

Il vero nodo, però, sarà la partecipazione. Dopo anni di affluenze in calo, l’obiettivo non dichiarato di tutte le forze politiche sarà quello di riportare i valdostani alle urne con entusiasmo e fiducia, scrollandosi di dosso l’etichetta, sempre più pesante, di “democrazia stanca”.

Il dado è tratto. E mentre i partiti limano liste, simboli e slogan, la sfida ora si gioca sul campo delle idee, della credibilità e, perché no, del coraggio di osare. Perché il 28 settembre si deciderà non solo chi governerà, ma anche come vorrà farlo.

red.pi.

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