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ECONOMIA | 23 luglio 2025, 12:05

Bollette pesanti, oneri di sistema ingiusti ma politica leggera

Aggravi attacca: “Oneri di sistema iniqui e governo regionale immobile. Famiglie e imprese valdostane abbandonate”

Stefano aggravi

Stefano aggravi

In Consiglio Valle si è discusso di variazione di bilancio, ma dietro i numeri si nasconde un nodo ben più sostanziale: il peso degli oneri generali di sistema che continuano a gonfiare le bollette di famiglie e imprese valdostane. Una questione tecnica solo in apparenza, perché i costi sono veri, quotidiani e pesanti.

Il gruppo consiliare del Rassemblement Valdôtain ha provato a dare una scossa, presentando un ordine del giorno che chiedeva al Governo regionale un impegno politico concreto: attivarsi presso Roma per riformare radicalmente il meccanismo degli oneri parafiscali e sostenere una fiscalità energetica più equa. Ma la proposta è stata bocciata.

Ne parliamo con Stefano Aggravi, capogruppo RV, che in questa intervista non usa mezzi termini: attacca l’inerzia della Giunta, denuncia il tradimento della specificità valdostana e rilancia la battaglia per bollette più giuste. Perché l’autonomia, dice, non può limitarsi alle dichiarazioni d’intenti: “servono scelte, coraggio e visione. Altrimenti le famiglie continueranno a pagare il prezzo dell’ignavia politica.”

Capogruppo Aggravi, perché avete portato in Consiglio un ordine del giorno sugli oneri generali di sistema?

“Perché è una battaglia di giustizia fiscale e territoriale". 

Quali erano gli impegni concreti che chiedevate al Governo regionale?

“Abbiamo chiesto che il Governo si attivasse formalmente per ottenere, a livello nazionale, l’azzeramento o la riduzione strutturale di questi oneri, spostandoli sulla fiscalità generale. Inoltre, volevamo il coinvolgimento dei parlamentari valdostani per rafforzare il peso della nostra voce a Roma. Non stiamo parlando di utopie: si tratta di scelte politiche fattibili, se solo ci fosse volontà.”

E invece cosa è successo in aula?

“Il nostro ordine del giorno è stato bocciato. Hanno voltato le spalle alla possibilità di dare un segnale forte. Una miopia politica che lascia esterrefatti, specie di fronte a bollette sempre più salate. È l’ennesima occasione mancata di difendere concretamente la specificità valdostana, che va sbandierata a parole ma poi dimenticata nei fatti.”

Quindi il Governo regionale non ha fatto nulla?

“Nulla di significativo. Si limitano a prendere atto della situazione, senza assumersi alcuna responsabilità politica. È l’atteggiamento di chi governa con il pilota automatico, mentre fuori la realtà brucia. In un momento in cui le famiglie fanno fatica a pagare l’energia e le imprese cercano di restare in piedi, il minimo era un atto di coraggio. Ma da questa maggioranza non arriva nemmeno un sussurro.”

Quali sono le ripercussioni concrete per la Valle d’Aosta?

“Paghiamo un prezzo doppio: uno economico, con bollette più care della media nazionale, e uno politico, perché la nostra voce su questo tema resta inascoltata. In più, mancano politiche energetiche territoriali serie. Nessuna strategia per produrre energia in loco, per ridurre la dipendenza esterna, per accompagnare la transizione energetica. Viviamo di annunci e interventi spot.”

Ci sono ricorsi legali in corso contro gli oneri di sistema. Crede che possano cambiare le cose?

“Non basteranno le sentenze. Serve una riforma strutturale. La parafiscalità degli oneri è un’anomalia giuridica, certo, ma prima ancora è un’ingiustizia politica. E la politica ha il dovere di intervenire. Finché l’energia sarà trattata come un bancomat per finanziare di tutto — tranne ciò che serve davvero ai cittadini — non ci sarà alcuna equità.”

Intendete riproporre il tema in campagna elettorale?

“Assolutamente sì. È un impegno che rilancieremo nel nostro programma. Vogliamo una fiscalità energetica giusta, trasparente, proporzionata alle condizioni dei territori alpini. Non ci accontentiamo di slogan: pretendiamo scelte forti. Perché chi vive in montagna non può essere trattato come un fastidio statistico. Siamo la Valle d’Aosta, non la sua periferia energetica.”

piero minuzzo

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