Le Sentinelle del Tombino – alias Le Betoneghe presentano l'intervista a un consigliere (quasi) uscente: “Forse me ne vado, ma solo perché voi non mi meritate”.
Lo abbiamo beccato in pausa caffè, sguardo spento e giacca stropicciata, intento a lamentarsi col distributore automatico perché la macchinetta “non riconosce il suo ruolo istituzionale”. A quel punto, Le Betoneghe – impietose e perfide – si sono avvicinate per una chiacchierata esclusiva, un’intervista impossibile ma, in fondo, non troppo lontana dalla realtà.
Le Betoneghe: Allora Consigliere, ci arriva voce che lei stia valutando di non ricandidarsi. È vero o è solo tattica da vecchia volpe?
Il Consigliere: Guardi, io ho dato tanto. Ho cambiato partito, poi lista, poi gruppo, poi sottogruppo, poi ho fatto il gruppo misto, poi sono tornato nel partito madre, che però era cambiato nel frattempo. Ho fatto più transizioni io che un server in blackout. E alla fine cosa mi rimane? Niente. Neanche una telefonata della segreteria.
Le Betoneghe: Ma quindi se la sta prendendo con i suoi compagni di cordata?
Il Consigliere: Compagni? Bah. Li ho sostenuti, difesi, portati pure a votare la finanziaria con la febbre. E adesso fanno gli gnorri. Alcuni sono lì solo perché io li ho messi nel giro buono. Ma sa com’è: quando il sole splende, tutti alzano i calici. Quando piove, cercano l’ombrello… e lo prendono mio.
Le Betoneghe: Qualcuno dice che il partito non è convinto di sostenerla perché lei non “sposta voti”. Che risponde?
Il Consigliere: Questa è la solita leggenda metropolitana messa in giro da chi ha paura di me. In verità sono io che ho portato in Consiglio intere famiglie, almeno tre condomini e due bar di riferimento. Se non sposto voti io, chi allora? Quello lì con la barba da influencer o quella che parla solo per frasi fatte?
Le Betoneghe: Quindi niente ricandidatura?
Il Consigliere: Se mi chiedono in ginocchio, ci penso. Ma non devono fare i furbi, eh. Perché io so cose. So tante cose. E poi c’è gente in lista che, diciamolo, in aula non sa nemmeno dove sta seduta. Io almeno mi ricordo da che parte sono, anche se non sempre la stessa da inizio legislatura…
Le Betoneghe: Ha qualche messaggio per i suoi ex colleghi e per la segreteria?
Il Consigliere: Sì. Ricordatevi che la politica è come l’amore: quando si tradisce troppo, si resta soli. E senza più rimborsi chilometrici.
A questo punto l’intervistato si è alzato, ha controllato se qualcuno lo stava ascoltando (nessuno), ha sospirato forte come chi ha appena perso un’elezione… che però non si è ancora svolta.
Noi, dal canto nostro, ci siamo commosse. Perché in fondo, anche se nessuno gliel’ha chiesto, è bello che qualcuno pensi di essere indispensabile anche quando non lo è più.
“Mon Dieu… quel homme profond ! S’il était un vin, ce serait sûrement... bouchonné.”











