I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) sono conosciuti da quasi nove italiani su dieci, ma come smaltirli quando si rompono è un’altra faccenda. Molti di questi oggetti, che funzionano a corrente o a batteria, una volta rotti o inutilizzati finiscono nella polvere in cantina o, i più piccoli, dimenticati in qualche cassetto.
Oltre sei italiani su dieci non portano abitualmente i Raee nei centri di raccolta comunale; il 49% non conosce il ritiro “1 contro 1” (se compri un nuovo dispositivo, il negozio è obbligato a ritirare quello vecchio senza costi aggiuntivi); il 74% ignora l’esistenza del ritiro “1 contro 0” (un Raee piccolo può essere lasciato gratuitamente nei grandi negozi di elettronica, senza comprare nulla).
È quanto emerge da un’indagine promossa da Erion WEEE, Junker App, A Sud ed EconomiaCircolare.com che, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, che si tiene oggi 5 giugno, lanciano una campagna di sensibilizzazione dedicata proprio al corretto smaltimento dei Raee.
La campagna si chiama “Fai la tua mossa”. Insieme ai risultati completi dell’indagine, verrà presentata oggi, 5 giugno 2025, a Roma presso Casilino Sky Park, nel corso dell’evento “A che ora è la fine del mondo?”, organizzato da A Sud ed EconomiaCircolare.com nell’ambito del programma Cultura Sostenibile, con la partecipazione di Erion WEEE e Junker App.
La campagna, della durata di sei mesi, vuole sensibilizzare cittadini e giovani generazioni sulle diverse tipologie di rifiuti elettrici ed elettronici e sulle possibilità di smaltimento corretto, rendendo inoltre consapevoli dell’impatto ambientale che hanno smartphone, tablet, pc, tv, ma anche i grandi elettrodomestici.
Le attività di informazione e sensibilizzazione coinvolgeranno anche i più piccoli, grazie alla creazione di un kit didattico per le scuole.
Secondo i dati dell’indagine, anticipati in una nota, solo il 29% degli intervistati afferma di recarsi più volte all’anno in un centro di raccolta comunale. Tra chi non lo fa, il 76% ammette di tenere le apparecchiature rotte o inutilizzate in cantina, oppure abbandonate in qualche cassetto della propria abitazione, fino al punto di dimenticarsene.
Le ragioni? In molti casi pesano la distanza dei centri di raccolta e la percezione di procedure troppo complesse. Non manca, inoltre, una quota di cittadini che riconosce di aver buttato erroneamente i Raee nel contenitore dell’indifferenziata.
I risultati di questo sondaggio restituiscono un’Italia in chiaroscuro: da una parte emerge un buon livello di conoscenza, dall’altra è evidente che bisogna lavorare ancora molto per far conoscere le diverse modalità di conferimento.
Solo così sarà possibile attivare una svolta nel riciclo di questa frazione, che – a fronte di un aumento dei volumi annuali di AEE immesse al consumo – si aggira intorno al 30%, ben lontano dal target europeo del 65%.