C’è stata aria di festa e di orgoglio civico, a Châtillon, in occasione delle celebrazioni patronali che hanno saputo coniugare tradizione, impegno e speranza nel futuro. Protagonisti, i giovani del paese, ai quali è stata consegnata la Maturità Civica: un riconoscimento simbolico ma potente, che celebra il passaggio alla maggiore età non solo anagrafica, ma anche sociale, invitandoli a diventare cittadini attivi e responsabili.
Ad accompagnare questo momento importante, anche il messaggio forte e chiaro dell’AVIS di Châtillon, guidata con passione da Angelo Vancheri, che ha rivolto ai neodiciottenni un appello semplice quanto cruciale: “Diventate donatori di sangue. È un gesto concreto di solidarietà, un atto di comunità che può salvare vite e fare la differenza per tanti”.
Châtillon, va detto, non parte da zero: il paese vanta già una partecipazione generosa e convinta al gruppo donatori, che negli anni ha costruito una vera e propria cultura della donazione. Ma il futuro, si sa, ha bisogno di gambe giovani — ed è proprio ai ragazzi che ora si guarda, con fiducia.
Il fine settimana di festa ha visto anche il coinvolgimento delle bande musicali, che hanno animato le vie del paese con le loro note allegre e tradizionali, e la partecipazione di artigiani locali all’opera, in un’esposizione viva e autentica che ha permesso a residenti e visitatori di riscoprire saperi e gesti antichi. (Le immagini parlano da sole.)
Il pomeriggio si è poi concluso in leggerezza con un ballo festoso e partecipato, perfetta chiusura di due giornate vissute in pieno spirito comunitario, tra memoria, identità e voglia di esserci.
Un applauso meritato va al comitato organizzatore, che ha saputo costruire un evento dove ogni elemento — istituzionale, culturale, sociale — si è incastrato con naturalezza, lasciando il segno.
Châtillon c’è. E guarda avanti.