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CRONACA | 30 maggio 2025, 20:02

Onorificenze al Presidente Carlo Bionaz e al Generale Giovanni Santo. Perché Alpini si è sempre, con il cuore e con l’impegno

È nei gesti silenziosi, nella fedeltà incrollabile alla Patria e alla Comunità, nell’impegno quotidiano e discreto, che si misura il valore degli Alpini. E oggi, quel valore è stato riconosciuto ufficialmente con due alte Onorificenze della Repubblica Italiana che onorano tutta la Grande Famiglia Alpina Valdostana

da sn: Generale di Brigata Giovanni Santo; Andrea Ruggeri, capogruppo Donnas-porta labaro; il capogruppo Aosta Carlo Gobbo

da sn: Generale di Brigata Giovanni Santo; Andrea Ruggeri, capogruppo Donnas-porta labaro; il capogruppo Aosta Carlo Gobbo

Il Gruppo Aosta, con il suo Consiglio Direttivo e il Capogruppo Carlo Gobbo, ha espresso “grande commozione e orgoglio” per il conferimento dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a due figure esemplari: Carlo Bionaz, Presidente della Sezione Valdostana dell’ANA, insignito del titolo di Cavaliere, e il Generale di Brigata Giovanni Santo, nominato Ufficiale della stessa onorificenza.

«È un momento di grande emozione per tutti noi. Con Carlo e Giovanni condividiamo non solo il cammino associativo, ma valori profondi che ci legano da sempre. È il segno che l’impegno, quando è autentico, lascia traccia», commenta il Capogruppo Carlo Gobbo, visibilmente commosso.

Due riconoscimenti ufficiali firmati con Decreto del Presidente della Repubblica, che celebrano due percorsi diversi ma uniti da una stessa radice: l’Alpinità.

Al Presidente Carlo Bionaz (foto in basso), il titolo di Cavaliere riconosce un impegno incondizionato e instancabile verso l’ANA e la Comunità. La sua guida, discreta ma sempre presente, ha dato forma a innumerevoli iniziative di solidarietà, con particolare attenzione ai giovani e alle persone fragili. Il Gruppo Aosta lo definisce “un uomo che non cerca i riflettori, ma accende speranza”.

«In Carlo c’è tutto ciò che rende un Alpino speciale: operosità, discrezione, ma anche quella sensibilità rara che sa ascoltare e agire. È un punto di riferimento vero», sottolinea Gobbo.

Non meno sentita la commozione per il nostro Socio, Generale di Brigata Giovanni Santo, nominato Ufficiale dell’Ordine. Il suo impegno al servizio dell’Esercito si è intrecciato con una forte attenzione al bene comune, in particolare nelle attività di protezione civile in ambito prefettizio.

«Con Giovanni abbiamo avuto l’onore di portare insieme il Vessillo Sezionale all’Adunata di Treviso. È un Alpino che sa essere guida anche fuori dalla caserma, in ogni contesto», racconta Gobbo, ricordando quel momento con affetto.

In queste due figure, il Gruppo Aosta vede incarnati i valori più autentici dell’essere Alpino. Fedeltà, spirito di servizio, concretezza, sobrietà e cuore. Il plauso della comunità alpina non è solo un gesto di cortesia, ma un abbraccio collettivo che esprime orgoglio e gratitudine.

«Essere Alpino non è un titolo: è un modo di vivere. Che tu sia in servizio o in congedo, l’Alpinità è una fiamma che non si spegne», conclude Gobbo.

Due decorazioni, dunque, che non brillano solo sul petto, ma nel cuore. Un segno di continuità e di esempio per le nuove generazioni. Perché là dove c’è un Alpino, c’è sempre un pezzo d’Italia che resiste, costruisce, protegge.

pi/cg

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