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CRONACA | 04 maggio 2025, 13:12

Stubbi, il più bello del Vallone. Salviamolo prima che diventi un ricordo

L’appello del presidente dell’Associazione Augusta, Michele Musso, per salvare lo stadel “più bello del vallone” e farne un simbolo vivente di cultura alpina, tradizione e futuro sostenibile. Un restauro che è anche un atto d’amore per la Valle del Lys

Nöit wier das voat a, wa wier das geit vürsich

Nöit wier das voat a, wa wier das geit vürsich

C’è, nella Valle del Lys, un angolo d’Europa che la modernità ha mancato. E non per sbadataggine. Ma perché lì, da secoli, si è resistito – con la forza dell’umiltà – al logorio del tempo e della fretta. Parliamo di Issime, nel Vallone di San Grato, dove un edificio silenzioso, mutilato ma non arreso, chiede oggi di essere salvato.

Lo chiamano lo Stadel di Stubbi. Non è un castello, né una cattedrale. Non vi passò nessun re, eppure è stato regale. È una casa contadina, costruita quando l’Europa masticava guerre di religione e la Val d’Aosta, testarda come sempre, continuava a cucire legno e pietra in un equilibrio perfetto tra natura e sopravvivenza.

Risale al Seicento, e si deve a un certo Hans Goyet – o Jean, fate voi – capomastro di Issime, uomo che probabilmente sapeva più di gravità e proporzioni che tutti gli ingegneri con laurea breve di oggi.

Oggi, questo monumento nascosto sta per tornare a vivere. O almeno, ci si prova.

L’Associazione Augusta, che non è un’industria ma un manipolo di appassionati, ha deciso di investire in questa memoria che crolla. Dopo il collasso del tetto, nell’estate del 2022, ha comprato tutto: lo stabile, i boschi attorno, i ruderi di un mulino quattrocentesco e persino un forno medievale. Tutto ciò che serve per raccontare una civiltà che ha vissuto senza sprecare, costruendo per secoli nel rispetto di ciò che c’era.

Ecco allora la missione: restaurare Stubbi. Ma attenzione, non con l’intonaco sintetico e il cemento che oggi scorre più di sangue nei cantieri italiani. No. Qui si tratta di recuperare tecnica, arte e spirito. Verranno usati larici e abeti locali. Le lose saranno posate da mani esperte – come quelle di Egle Fosson, artigiana di Gressoney, custode di una sapienza che ormai si tramanda come leggenda. Due maestri d’ascia di Alagna, i cugini Degasparis e Cusa, ricostruiranno i tronchi, uno ad uno, segnandoli come in un puzzle del tempo.

Non è un restauro: è un atto di giustizia.

Il valore non è solo estetico. Stubbi rappresenta un’identità walser, e con essa un intero modo di vivere il paesaggio: senza dominarlo, senza sprecarlo, ma ascoltandolo. È un’architettura che parla piano, ma dice molto. E va salvata non con la retorica dei convegni, ma con i soldi. Sì, perché il restauro costa: 210.000 euro, e all’appello ne mancano ancora troppi. Per questo l’Associazione lancia un appello, schietto e senza fronzoli: donate.

Non si tratta di beneficenza. Ma di partecipazione. Chi dona potrà anche partecipare ai moduli formativi che accompagnano il cantiere-evento. Il primo sarà tenuto da Danilo Marco, architetto e studioso, che vi porterà a Stubbi come Virgilio nella selva della storia edilizia valdostana.

Chiariamo: non ci si salva la civiltà con le raccolte fondi, né si blocca il declino con gli steccati di legno. Ma ogni tanto, è bello vedere che c’è chi prova a difendere il passato non per nostalgia, ma per gratitudine. Stubbi non è un simbolo: è una prova. La prova che anche un piccolo edificio, in una piccola valle, in una piccola regione autonoma, può dire al mondo: “Non sono finito”.

E chi ha orecchie per ascoltare, ascolti. E chi ha cuore, apra il portafogli.

RACCOLTA FONDI

Questa campagna di raccolta fondi fa parte dell’iniziativa volta a supportare le azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Vallone di San Grato.

Attraverso le donazioni sarà possibile sostenere una parte delle spese delle varie fasi di restauro. Ci siamo posti l’obiettivo di raccogliere la somma di 20 mila euro.

Aiutaci a restaurare lo stadel di Stubbi che ha segnato la storia architettonica di San Grato e a riportarlo al suo antico splendore. Ogni contributo conta! Dona ora e fai parte di questo progetto di rinascita culturale e insieme faremo risuonare la storia di San Grato

Abbiamo per questo attivato un Conto Corrente apposito presso INTESASANPAOLO, nella rete commerciale Impact dedicata a valorizzare le attività delle organizzazioni non-profit laiche e religiose impegnate nel Terzo Settore, aventi sede o che operano in Italia.

CONTO CORRENTE intestato a: Associazione AUGUSTA

Codice IBAN: IT 32 D 03069 09606 10000 0410097

CAUSALE: Restauro Stubbi di San Grato

 Il restauro dello stadel sarà occasione per organizzare un cantiere-evento che rappresenterà una straordinaria opportunità di approfondimento culturale sul tema dell’architettura storica minore, delle tecniche costruttive e dell’applicazione dei principi restauro di beni culturali. Cinque saranno i moduli formativi per architetti e imprese di settore.

Fare la Donazione permetterà l’accesso gratuito al primo Modulo: “Architettura in legno in valle d’Aosta - Storia dell’architettura locale” – con un modulo teorico presso la sede dell’Associazione Augusta – e un successivo sopralluogo a Stubbi e presso le architetture del vallone di San Grato accompagnati dall’arch. Danilo Marco, autore di numerose ricerche e pubblicazioni inerenti il tema.

pi/red

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