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ATTUALITÀ | 28 aprile 2025, 14:14

La sicurezza sul lavoro parte dai banchi di scuola: il CNDDU richiama all’impegno in occasione del 28 aprile

Allarme infortuni: crescono gli incidenti, anche tra gli studenti in PCTO. Il Coordinamento Docenti dei Diritti Umani invita le scuole a riflettere sulla cultura della prevenzione

La sicurezza sul lavoro parte dai banchi di scuola: il CNDDU richiama all’impegno in occasione del 28 aprile

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro, che si è celebrata il 28 aprile 2025, ha invitato tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado a dedicare momenti di riflessione, studio e sensibilizzazione sul tema fondamentale della sicurezza nei luoghi di lavoro.

La Giornata, istituita dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), rappresenta un'opportunità straordinaria per riaffermare l'importanza della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, temi centrali per la tutela dei diritti umani e la promozione di ambienti lavorativi sicuri, dignitosi e rispettosi della persona.

Ogni anno, nel mondo, milioni di lavoratori subiscono incidenti o si ammalano a causa delle condizioni lavorative. Secondo i dati più recenti dell’OIL, oltre 2,9 milioni di persone perdono la vita ogni anno per incidenti e malattie legate al lavoro.

La sicurezza sul lavoro in Italia continua a rappresentare una delle emergenze più gravi e persistenti, nonostante gli sforzi legislativi e le campagne di sensibilizzazione.
I dati aggiornati al 2025 evidenziano un quadro allarmante: l’aumento delle morti sul lavoro e degli infortuni tra gli studenti durante il PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) sottolinea l’urgenza di interventi strutturali e di una maggiore attenzione alla prevenzione.

Nel solo mese di gennaio 2025, si sono registrati 60 decessi sul lavoro, con un incremento del 33,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le regioni con la più alta incidenza di mortalità sono Umbria, Trentino-Alto Adige, Calabria, Basilicata, Puglia e Piemonte.

Il trend si è aggravato a febbraio, con 101 morti in occasione di lavoro e 37 in itinere, per un totale di 138 decessi solo in quel mese.

Le fasce d’età più colpite risultano quelle tra i 45 e i 54 anni, seguite dai giovani tra i 15 e i 24 anni, con un’incidenza di 2,5 decessi per milione di occupati.
Particolarmente vulnerabili si confermano i lavoratori stranieri, che registrano un tasso di mortalità più che doppio rispetto agli italiani.

I settori maggiormente coinvolti sono:

attività manifatturiere e trasporti/magazzinaggio (12 decessi ciascuno),

costruzioni (11 decessi).

A livello regionale, la Lombardia guida la triste classifica per numero di vittime, seguita da Veneto, Puglia, Lazio, Piemonte e Toscana.

Particolarmente preoccupante è l’aumento degli infortuni tra gli studenti coinvolti nei PCTO.
Le denunce di infortunio presentate all’INAIL entro il mese di febbraio 2025 sono state 15.734, in aumento del 3,3% rispetto al 2024.
Cinque le denunce di morte di studenti presentate entro febbraio 2025, a fronte di una sola nello stesso periodo del 2024.

Purtroppo, non possiamo dimenticare casi come quello di Samuele, 17 anni, studente di Rieti, che il 27 febbraio 2025 è stato ricoverato d'urgenza e operato al braccio destro per una grave frattura subita mentre lavorava al tornio, durante le ore di PCTO presso l'Istituto Tecnico Rosatelli.
Così come ricordiamo le tragedie che hanno coinvolto Giuliano De Seta, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci nel 2022, vittime sul lavoro durante percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Queste cifre allarmanti ricordano come la sicurezza sul lavoro non sia un tema marginale, ma una priorità assoluta da affrontare con responsabilità e impegno, a partire dalla formazione scolastica.
Le scuole svolgono un ruolo strategico nella costruzione di una cultura della prevenzione e della sicurezza.

Educare gli studenti, fin dalla giovane età, ai principi della tutela della salute, della responsabilità individuale e collettiva e del rispetto delle normative significa gettare le basi per una società più consapevole, equa e civile.

Il CNDDU propone che il 28 aprile 2025 vengano organizzate nelle scuole:

lezioni tematiche sulla storia e sull’evoluzione dei diritti dei lavoratori;

incontri e seminari con esperti del settore (RSPP, rappresentanti ASL, giuristi, psicologi del lavoro);

progetti interdisciplinari (letterari, artistici, multimediali) dedicati al tema della sicurezza;

testimonianze di vittime di infortuni sul lavoro o dei loro familiari;

simulazioni e laboratori pratici sui comportamenti sicuri.

In particolare, si invita a partecipare alla campagna nazionale "La sicurezza è un diritto, non un privilegio" ideata dal CNDDU, che prevede la realizzazione di elaborati (manifesti, articoli, video) da diffondere sui canali social e istituzionali delle scuole.

La sicurezza sul lavoro è un diritto umano fondamentale.
Non si può parlare di progresso, sviluppo economico o crescita sociale senza garantire ambienti di lavoro salubri e sicuri.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ribadisce che è proprio attraverso l'educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva e ai diritti umani che si può costruire una cultura diffusa della sicurezza, prevenire tragedie e proteggere la dignità della persona.

Il CNDDU chiede inoltre al Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, di adottare ulteriori misure di tutela degli studenti durante il PCTO e di avviare un monitoraggio dell’efficienza e sicurezza raggiunta dai vari istituti scolastici di secondo grado, con la possibilità di attribuire una menzione alle realtà scolastiche virtuose.

Prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU

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