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ATTUALITÀ | 20 aprile 2025, 10:30

L’ecografo nello zaino, il medico di famiglia a casa del paziente

Nella nostra regione parte la formazione all’uso dell’ecografo portatile per i medici di base: “Così miglioreremo le cure, ridurremo i ricoveri inutili e saremo davvero vicini ai pazienti”

Foto vari momenti di lezione teorica e pratia nell'aula al 4° piano dell'Ospedale "Parini" di Aosta. Da sx la Dott.ssa Hélène Imperial, Dirigente medico presso la Direzione di Area territoriale e responsabile scientifico del corso, il Dott. Franco Brinato, direttore dell'Area territoriale dell'Azienda USL, il Dott. Claudio Gianotti, medico di base nel Distretto 1

Foto vari momenti di lezione teorica e pratia nell'aula al 4° piano dell'Ospedale "Parini" di Aosta. Da sx la Dott.ssa Hélène Imperial, Dirigente medico presso la Direzione di Area territoriale e responsabile scientifico del corso, il Dott. Franco Brinato, direttore dell'Area territoriale dell'Azienda USL, il Dott. Claudio Gianotti, medico di base nel Distretto 1

Un piccolo strumento che può cambiare il volto della sanità territoriale. Si chiama ecografo portatile, pesa meno di sei chili, entra in uno zaino e da sabato 29 marzo è diventato ufficialmente parte del bagaglio di competenze dei medici di famiglia valdostani.
Merito del primo corso di formazione organizzato dall’Area territoriale dell’Azienda USL, guidata dal dottor Franco Brinato, che ha coinvolto 40 medici di base – circa la metà del totale in Valle d’Aosta – in una nuova sfida: portare la diagnostica di base direttamente a casa del paziente o nelle strutture di prossimità.

È un passo concreto verso una sanità territoriale più efficace, capillare e vicina ai bisogni dei cittadini”, spiega Brinato. “Grazie alla programmazione dell’azienda sanitaria e all’arrivo di nuovi strumenti come ecografi ed emogasanalizzatori, i medici potranno intervenire sul campo in modo tempestivo, evitando accessi non necessari al Pronto soccorso”.

Il corso, che prevede una seconda edizione per formare l’altra metà dei medici di famiglia, è stato costruito su misura per rispondere a un bisogno reale. “Questo progetto nasce da una richiesta precisa dei medici stessi, che volevano potersi formare e dotarsi di strumenti utili sul campo”, spiega la dottoressa Hélène Impérial, responsabile scientifico della formazione.

A colpire è proprio l’approccio pratico: l’ecografo portatile fornito dall'USL è leggero, dotato di batteria autonoma, e già in uso anche da parte degli infermieri per procedure complesse come l’inserimento di cateteri.
Evitiamo interventi ‘alla cieca’, rendiamo possibile l’accesso anche a domicilio e riduciamo l’invio in ospedale”, racconta ancora il dottor Brinato. “Se un paziente è disidratato, ha un dolore addominale o una colica, il medico può subito capire se serve un ricovero o si può intervenire in loco”.

Il corso, arricchito dalla presenza del dottor Andrea Casamassima – chirurgo tra i massimi esperti italiani in ecografia clinica – ha ricevuto un’accoglienza molto positiva da parte dei partecipanti.
È un fiore all’occhiello per la nostra regione – commenta il dottor Claudio Gianotti, medico di famiglia – e potrebbe diventare un modello da replicare anche a livello nazionale. Non vogliamo sostituire i radiologi, ma arricchire la nostra capacità di valutazione e migliorare la gestione clinica dei pazienti”.

A sottolineare l’importanza strategica dell’operazione è anche l’assessore regionale alla sanità, Carlo Marzi:
La Valle d’Aosta conferma la sua capacità di essere laboratorio di innovazione nella sanità pubblica. Siamo la prima Regione in Italia a offrire una formazione capillare sull’ecografo portatile ai medici di base. Questo strumento rivoluziona il modo di fare assistenza sul territorio. Più tempestiva, più efficace, più umana”.

Un’idea forte accompagna l’intera iniziativa: non aspettare che il paziente arrivi in ospedale, ma portare la cura dove serve. È il cuore della medicina di prossimità, ed è anche il futuro che la sanità valdostana ha già cominciato a costruire.

pi.mi.

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