Un’agenda fitta di incontri, un confronto serrato su temi chiave per lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna e una visione chiara: fare della Valle d’Aosta un nodo attivo e innovativo nelle reti economiche alpine. È il senso della missione trentina della Chambre Valdôtaine, guidata dal presidente Roberto Sapia, che il 15 e 16 aprile ha incontrato la Giunta della Camera di Commercio di Trento per gettare le basi di nuove collaborazioni strategiche.
Insieme a Sapia (Al centro nella foto), hanno partecipato alla trasferta i membri di Giunta Guido Bertolin, Ermanno Bonomi, Alessio Nicoletta e il segretario generale Vitaliano Vitali. Una due giorni densa di contenuti che ha toccato il cuore dell’autonomia alpina, tra valorizzazione del patrimonio culturale e rilancio economico.
“La sinergia tra le nostre Camere è fondamentale per dare voce alle esigenze delle realtà produttive alpine” – ha dichiarato Sapia – “Le nostre economie hanno bisogno di alleanze intelligenti, capaci di rispondere con concretezza e visione alle sfide attuali. Dobbiamo costruire progettualità comuni sulla filiera foresta-legno, sulla transizione ecologica, sull’artigianato di qualità e sulla promozione del nostro patrimonio culturale”.
Dello stesso avviso Andrea De Zordo, presidente della Camera di Commercio trentina, che ha ribadito la volontà di “rafforzare il dialogo tecnico-politico tra territori accomunati da una forte identità montana e da sfide economiche simili”.
Il viaggio istituzionale ha avuto anche un forte respiro culturale: cuore simbolico della missione è stata l’inaugurazione della mostra “Alpi in divenire. Sguardi a confronto in Valle d’Aosta” a Palazzo Roccabruna, organizzata dall’Associazione Forte di Bard con il MUSE di Trento. Un progetto che testimonia la volontà di unire i territori alpini anche sul piano della cultura e della narrazione del paesaggio.
Tra le tappe più significative, anche la visita alla Magnifica Comunità di Fiemme, storica istituzione di autogoverno forestale, dove la delegazione valdostana ha potuto toccare con mano un modello virtuoso di gestione sostenibile delle risorse naturali: una best practice da valorizzare e, perché no, adattare al contesto valdostano.
“Questa missione – ha concluso Sapia – dimostra che l’autonomia non è isolamento, ma capacità di dialogare e innovare. Il nostro obiettivo è aprire la Valle d’Aosta a reti di collaborazione virtuose che rafforzino la nostra identità senza chiuderla, ma rendendola più forte attraverso il confronto”.
Un messaggio chiaro, che arriva dritto al cuore della politica regionale e apre scenari interessanti per il futuro economico e culturale della Valle d’Aosta.