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Chez Nous | 21 novembre 2024, 08:00

Minaccia sovranista

La destra, con la sua retorica identitaria e i suoi temi di sovranismo, ha conquistato una notevole fetta di consenso in Italia, sfruttando la paura, l'incertezza economica e la crescente sfiducia nelle istituzioni

Minaccia sovranista

Il prossimo anno la Valle d'Aosta sarà chiamata a rinnovare il Consiglio regionale e a eleggere direttamente quasi tutti i sindaci e vice sindaci dei suoi comuni. Un appuntamento elettorale che non solo deciderà la composizione delle istituzioni locali, ma che avrà anche una forte incidenza sull’orientamento politico della regione per i prossimi anni. In questo scenario, gli autonomisti valdostani si troveranno di fronte a una sfida decisiva: come rispondere alla crescente forza politica della destra e dei sovranisti, rappresentata a livello nazionale dalla coalizione di Giorgia Meloni e Matteo Salvini?

La destra, con la sua retorica identitaria e i suoi temi di sovranismo, ha conquistato una notevole fetta di consenso in Italia, sfruttando la paura, l'incertezza economica e la crescente sfiducia nelle istituzioni. In Valle d'Aosta, dove la questione autonomista è sempre stata al centro della vita politica, la forza della destra non può essere sottovalutata. Le forze sovraniste di Meloni e Salvini sono abili nel sfruttare i temi della difesa della "patria" e della "sovranità nazionale" per creare un senso di appartenenza e sicurezza in un momento storico di incertezze globali e cambiamenti rapidi.

Gli autonomisti valdostani, però, hanno carte fondamentali da giocarsi. La chiave per contrastare la destra e il sovranismo è proprio nel riaffermare e rilanciare il valore dell’autonomia, una conquista che rappresenta non solo una garanzia di tutela delle peculiarità locali, ma anche un baluardo contro centralismi che minacciano la libertà di gestione del territorio. In un mondo globalizzato e sempre più interconnesso, l'autonomia non deve essere vista come una forma di chiusura, ma come un’opportunità di crescita, sviluppo sostenibile e partecipazione diretta dei cittadini alle scelte politiche. Gli autonomisti devono essere in grado di comunicare chiaramente che l’autonomia della Valle d'Aosta non è in contrasto con l’idea di una comunità nazionale unita, ma rappresenta una forza che arricchisce il Paese.

Per fare questo, gli autonomisti devono riprendere il discorso sull'autonomia economica, sociale e culturale, ma con un linguaggio moderno e pragmatico, capace di affrontare le sfide del presente. La Valle d'Aosta, con la sua specificità linguistica, culturale e territoriale, ha una posizione privilegiata per promuovere politiche di inclusione e sviluppo che rispondano alle esigenze reali della popolazione. In questo senso, il contrasto alla destra e ai sovranisti passa anche attraverso la proposta di soluzioni concrete sui temi dell’economia, della sanità e dell’istruzione, aree in cui l’autonomia della regione è un vantaggio evidente.

L'autonomia, inoltre, deve essere proposta non come una difesa conservativa, ma come una risorsa per affrontare le sfide future. Gli autonomisti valdostani dovrebbero saper unire la tradizione del movimento autonomista con una visione moderna e proiettata verso il futuro, capace di rispondere alle sfide globali come il cambiamento climatico, la digitalizzazione e la sostenibilità. In questo contesto, la politica deve essere anche capace di costruire alleanze con altri territori che condividano valori simili di autonomia e rispetto delle diversità, creando una rete di sostegno che vada oltre i confini regionali.

Per contrastare la destra e il sovranismo, gli autonomisti non devono temere di essere percepiti come troppo localisti o frammentari. Al contrario, devono saper dialogare con l’intero panorama politico nazionale, portando avanti l’idea che l’autonomia non è un ostacolo, ma una risorsa per la costruzione di un’Italia più equa, più attenta alle differenze e capace di affrontare le sfide globali con una maggiore forza derivante dalla diversità dei suoi territori.

In conclusione, il prossimo anno rappresenta per gli autonomisti valdostani un’occasione unica di riaffermare il valore dell’autonomia, non solo come strumento di protezione delle specificità locali, ma come fattore di crescita e sviluppo per il futuro della Valle d'Aosta. La chiave per il successo sarà quella di comunicare questa visione con un linguaggio chiaro e inclusivo, capace di attrarre anche quelle frange della popolazione che temono il futuro e che potrebbero essere sedotte dalla retorica della destra e dei sovranisti. Rispondere con proposte concrete, condivise e modernizzate è la strada migliore per contrastare l’avanzata delle forze politiche che rischiano di ridurre il valore delle autonomie locali e la libertà di scelta dei territori.

Que les Valdôtains s'organisent

piero.minuzzo@gmail.com

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