Valle d'Aosta Aperta esprime, oggi in una nota, " crescente preoccupazione" riguardo alla gestione delle strutture socio-assistenziali nella regione, in particolare alla luce delle criticità emerse nella struttura di Variney. "Dopo mesi di smentite - spiega - sono stati confermati continui cambi di coordinatori e problematiche evidenziate da più parti". Questo ha spinto VdA Aperta a concentrare la propria attenzione sui tagli ai servizi infermieristici nelle strutture di Doues e Roisan, i cui dati ufficiali non appaiono convincenti. Valle d'Aosta Aperta sottolinea inoltre le disparità nel trattamento degli infermieri e del personale socio-sanitario nelle diverse strutture regionali.
Nel Piano della Salute e del Benessere Sociale, spiega la nota, si parla di un nuovo modello organizzativo, ma Valle d'Aosta Aperta teme che questo modello sia pensato al ribasso, con il rischio di privatizzazioni o esternalizzazioni dei servizi nelle Unités des Communes e nella struttura JB Festaz. Il partito si chiede se "questa riorganizzazione avverrà senza il coinvolgimento del personale delle microcomunità, dei servizi domiciliari, dei sindacati e delle associazioni degli utenti. Si rischia di perpetuare le disparità già esistenti sia nei servizi offerti sia nel trattamento del personale che vi lavora".
Valle d'Aosta Aperta mette in discussione la recente consulenza da oltre 70.000 euro per uno studio di fattibilità sull’istituzione di un Ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona. Tale studio non può prescindere dalla complessità dell’utenza attuale né ignorare le disparità che continuano a essere segnalate. In aula, l'assessore Marzi ha sostituito il termine "tagli" con "omogeneizzazione dei trattamenti tra le strutture", ma Valle d'Aosta Aperta ribadisce che "gli obiettivi dovrebbero essere la personalizzazione dell’assistenza e l’umanizzazione delle cure".
Nonostante l'enfasi sui percorsi formativi, il partito rileva che molti operatori stanno abbandonando il settore, un dato che spesso viene trascurato. Inoltre, Valle d'Aosta Aperta critica la mancata attenzione su questioni cruciali come l'attrattività del lavoro, le deroghe sull’accertamento della lingua francese e l’estensione dell’indennità di rischio a tutti gli operatori socio-sanitari. "In un modello che si dichiara unico ed equo - sottolinea VdA Aperta - la parità di trattamento del personale dovrebbe essere la prima priorità, ma ciò non sembra essere garantito".
Attraverso l'azione politica della Consigliera Erika Guichardaz, Valle d'Aosta Aperta assicura che "continuerà a portare questi temi all'attenzione del Consiglio regionale". Inoltre il Il partito denuncia la "mancanza di interesse" del Governo Testolin per le problematiche che affliggono il territorio" e sottolinea l'urgenza "di fornire risposte concrete ai valdostani che attendono mesi per l’inserimento dei propri familiari in strutture adeguate, oltre che al personale socio-sanitario che da anni chiede di essere ascoltato".