Un evento che ha superato le aspettative, attirando un folto pubblico di appassionati, curiosi e addetti ai lavori. In Piazza Ottinetti, trasformata per l’occasione in una vivace vetrina enogastronomica, si sono radunati 30 espositori tra viticoltori e produttori di formaggi, pronti a raccontare e far assaporare le eccellenze delle terre alte.
Tra i protagonisti dell’evento, uno stand spiccava per la qualità e la varietà delle sue offerte: quello di Confagricoltura Valle d’Aosta, presente con un assortimento di prodotti di assoluta eccellenza. Coordinata da Morena Danna, sempre attenta a promuovere l’agricoltura e l’allevamento locali, Confagricoltura ha messo in risalto le perle della produzione casearia e vinicola valdostana, coinvolgendo i visitatori in un viaggio gustativo attraverso le tradizioni di montagna.
Particolare attenzione è stata riservata all’azienda Panizzi di Courmayeur Mont-Blanc, che con i suoi formaggi d’alpeggio ha attirato l’interesse di molti. I fratelli Panizzi, simbolo della dedizione valdostana per la produzione di alta qualità, hanno proposto alcuni dei loro prodotti più celebri, tra cui il prestigioso Bleu d’Aoste, amato per la sua intensità e complessità di sapori. Accanto al Bleu, i visitatori hanno potuto degustare anche la Fontina d’alpeggio, prodotto DOP che rappresenta l’orgoglio dell’intera regione, la Toma di capra e la raffinata Tomme du Mont-Blanc.
Il Festival non è stato solo un’occasione per mettere in luce la straordinaria qualità dei prodotti valdostani, ma anche per celebrare una tradizione agricola che si fonda su sfide quotidiane. La viticoltura di montagna e la produzione di formaggi d’alpeggio, infatti, richiedono un impegno e una passione unici, dettati dalla difficoltà di operare in contesti spesso difficili e in alta quota. Tuttavia, proprio queste sfide conferiscono ai prodotti delle regioni montane un carattere distintivo, un sapore che parla di territorio, fatica e tradizione.
Come sottolineato da Morena Danna (nella foto), coordinatrice di Confagricoltura Valle d'Aosta, la partecipazione a eventi come questo è fondamentale per far conoscere l’autenticità e il valore di queste produzioni. “Il nostro obiettivo è raccontare il legame tra i prodotti e la nostra terra – ha affermato Danna – e mettere in luce il lavoro degli allevatori e dei produttori, veri custodi di una tradizione che va oltre il semplice gesto quotidiano, ma che diventa parte integrante della nostra identità culturale.”
Il successo dell’azienda Panizzi a Ivrea testimonia quanto i prodotti valdostani siano apprezzati anche fuori dai confini regionali. La loro Fontina d’alpeggio, ad esempio, ha conquistato l’attenzione di molti visitatori, grazie al suo sapore unico, frutto di una lavorazione artigianale che rispetta metodi tradizionali e un’alimentazione naturale del bestiame.
Oltre al comparto caseario, l’evento ha dato spazio anche alla viticoltura eroica, quella praticata in alta quota, che in Valle d’Aosta rappresenta una sfida contro le asperità del territorio, ma che dà vita a vini straordinari. In questo contesto, il Festival di Ivrea ha permesso di far emergere il valore delle piccole realtà locali, spesso poco conosciute al grande pubblico, ma capaci di offrire prodotti di altissima qualità.
Con oltre 30 espositori e una partecipazione di pubblico molto elevata, questa edizione del Festival della Viticoltura di Montagna e dei Formaggi d’Alpeggio si è confermata un appuntamento di grande rilievo per la promozione del territorio e delle sue eccellenze. Il successo dell’evento, così come l’apprezzamento riscosso dai prodotti valdostani, dimostra che le tradizioni agricole di montagna sono vive e in continua evoluzione, pronte a conquistare nuovi palati e a consolidare il loro ruolo nel panorama enogastronomico nazionale.
Ivrea, con i suoi sapori e profumi, ha celebrato un fine settimana dedicato all’autenticità, al gusto e al rispetto delle tradizioni, creando un legame indissolubile tra la città e le montagne che la circondano.