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ECONOMIA | 18 settembre 2024, 09:00

Caso case da gioco: il nuovo decreto sui tributi erariali e le implicazioni per la Valle d’Aosta

Un argomento nuovo che può costituire un ulteriore interesse sul futuro gestionale delle casa da gioco

Caso case da gioco: il nuovo decreto sui tributi erariali e le implicazioni per la Valle d’Aosta

Il decreto legge sui tributi erariali minori ha ricevuto l’approvazione dalla Commissione Bilancio della Camera, dopo quella della Commissione Finanze del Senato, mi pare, l'11 settembre. Per l’approvazione definitiva, i termini sono stati prorogati al 31 dicembre 2025, se non erro. Prevede il 10 percento sui proventi di gioco.

Mi sono premurato di scrivere, a tal riguardo, sempre su Gioconews.it, sia sul primo che sul secondo degli avvenimenti cui ho fatto cenno, cercando di inserire nella discussione l'esistenza di fatti e situazioni che ho richiamato per attinenza con ciò che, secondo le vigenti disposizioni, ha natura giuridica di tributario.

Tra queste, e senza alcun dubbio interpretativo o di altro genere, annovero a mio parere la parte delle entrate derivante alla Regione Valle d’Aosta e ai Comuni di Sanremo, Campione d’Italia e Venezia dalle case da gioco autorizzate sul loro territorio.

Nell’occasione esponevo quanto a mia conoscenza: le percentuali, esclusa quella relativa a Campione che non conosco, sono precisamente il 10, 29 e 25 percento rispettivamente per Saint-Vincent, Sanremo e Venezia.

Tornando alle entrate derivanti al concedente dalla casa da gioco, che, ripeto, è un'entrata di natura giuridica tributaria, tanto che nel bilancio regionale si trova nel capitolo delle entrate sotto il punto I^ Entrate Tributarie, mi sono permesso di ricordare anche la Legge n. 488 del 1986, con la quale veniva riconvertito, appunto in legge, l’art. 19 del D.M. n. 318/1986.

Trovo inutile continuare a citare gli argomenti che ho cercato di portare a difesa del fatto che, per mio conto, si trattava di ridurre le entrate tributarie ai bilanci degli enti pubblici periferici richiamati, per procurarne altre per la fiscalità centrale.

In conclusione, oso chiedermi e chiedere al lettore: cui prodest?

Mauro Natta

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