Nella seduta del 18 settembre 2024, il Consiglio Valle ha approvato, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, RV, PCP, FI, GM), il piano pluriennale per l'innovazione tecnologica 2024-2026.
Illustrato in Aula dall'Assessore all'innovazione Luciano Caveri, il Piano si compone di due sezioni: l'Agenda digitale, ossia le strategie per promuovere il processo di trasformazione digitale della Valle d'Aosta; il piano triennale che presenta gli interventi concreti attraverso i quali attuare l’Agenda digitale.
«Il digitale è una sfida democratica molto importante - ha sottolineato l'Assessore Luciano Caveri -, ma l'innovazione corre e nel momento in cui le amministrazioni pubbliche decidono di cristallizzare la loro attenzione su alcune tecnologie, c'è il rischio che queste siano già superate. Per la realizzazione di questo Piano ci siamo confrontati non solo con gli enti locali ma anche con i diversi Dipartimenti della Regione e sono state presentate circa 95 progettualità, sintetizzate poi per trovare la copertura finanziaria che avviene con risorse proprie delle amministrazioni, del Pnrr e con altri fondi comunitari destinati al settore del digitale. La Valle d'Aosta è capofila nella Macroregione alpina proprio sul digitale e questo offre degli spunti interessanti che ci hanno portati a pensare a una "montagna digitale" come strumento utile per trovare un incastro tra le cose che dobbiamo fare e le tecnologie a nostra disposizione. Questo documento sintetico punta al miglioramento della qualità della vita, alla parità di accesso alle tecnologie per non lasciare nessuno indietro e alla cooperazione istituzionale. Gli argomenti più significativi contenuti nel Piano riguardano l'aggiornamento degli applicativi, il miglioramento delle esperienze di accessibilità ai servizi, la realizzazione di una piattaforma unica e di un nuovo sito della Regione più comprensibile ai cittadini e alle imprese, la dematerializzazione degli archivi regionali e lo sviluppo dei servizi degli enti locali che sono una componente essenziale della democrazia valdostana. Particolarmente importante è il sistema delle conoscenze territoriali che si rivelerà prezioso anche in considerazione dei cambiamenti dovuti al cambiamento climatico. Sono molto rilevanti anche i cablaggi: siamo ora nella seconda fase di cablatura del territorio valdostano a cui ne seguirà un altro. Abbiamo fondi Fesr che consentiranno di rafforzare le nervature di fibra ottica iniziate negli anni Novanta, il Piano 5G, la connettività e la cyber sicurezza. Un insieme di azioni che consentiranno alla Regione, tra le tante cose, di agevolare lo smartworking, molto importante anche per il ripopolamento dei comuni più piccoli.»
Il dibattito in Aula
Il Capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, si è augurato che «l'utilizzo del digitale nella pubblica amministrazione non finisca per aumentare la pervasiva espansione della burocrazia. Da un lato, la tecnologia consente di efficientare le filiere della burocrazia, ma è importante che si tenga conto dell'utenza e dell'effetto che le applicazioni e i progetti hanno su questa, non solo in termini di praticità e semplificazione ma anche per non aggravare i cittadini di ulteriori costi. Rilevo, inoltre, che se è importante pianificare è altrettanto fondamentale monitorare gli obiettivi da raggiungere. Riguardo ai fondi - molti dei quali attinti al Pnrr - auspico che questi investimenti generino una produttività e un efficientamento oltre che una ricaduta positiva attraverso la diminuzione dei costi per la Pa e per gli utenti. Ci asteniamo in vigile attesa dei progetti.»
Il Consigliere di Forza Italia Mauro Baccega ha rappresentato «l'esigenza per la Regione di avere un sito internet istituzionale migliorato nei contenuti e nel sommario, ma soprattutto che ha bisogno di una governance al fine di offrire un prodotto che sia comprensivo, attrattivo e coerente. Vero che l'innovazione corre, ma deve comunicare meglio: in questo senso siamo in ritardo e invitiamo l'Assessore a dare corpo all'obiettivo di rifare il sito. Saremo molto attenti a questo percorso che ci coinvolge da vicino.»
Il Consigliere Simone Perron (Lega Vda) ha espresso perplessità sul «tecno ottimismo assoluto dell'Assessore. L'esaltazione della tecnica come sovrana di questa epoca implicherà delle conseguenze mai viste fino ad ora. Le giovani generazioni sono invalidate dall'uso meccanico e continuo dei cellulari e i deficit di disturbi dell'attenzione stanno aumentando in maniera esponenziale a causa dell'utilizzo dei dispositivi digitali, tanto che nazioni come la Svezia stanno tornando indietro sull'inserimento di queste tecnologie nella didattica. I vecchi libri, oltre ad avere il loro fascino, hanno sicuramente un effetto migliore sulla salute. Crediamo poi che la tecnologia non serva a snellire la burocrazia che, anzi, sta aumentando e il digitale non ha un limite: potremmo continuare a produrre scartoffie digitali all'infinito. Siamo di fronte a un meccanismo di cui non si conoscono perfettamente i confini che può essere utilizzato come strumento di controllo con conseguenze terrificanti. È noto, per ammissione esplicita di alcuni di loro, che i grandi potentati economici digitali svolgono attività di controllo sotterraneo su tutte le nostre attività. Siamo arrivati al paradosso in cui è la tecnica che usa noi e non viceversa. Nel prossimo futuro saremo sommersi da enormi quantità di prodotti digitali creati dall'intelligenza artificiale con buona pace delle produzioni umane di qualità.»
Il Consigliere Corrado Jordan (UV) ha rilevato «la necessità, nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadino, di porre maggiore attenzione nell'utilizzo di procedure che sviluppino le potenzialità della tecnologia al fine di semplificarle e soprattutto utilizzare i dati in possesso senza doverli continuamente richiederli. Il problema non è solo lo sviluppo tecnologico, il problema è la capacità di fare innovazione, ma per farlo occorre essere formati. Si tratta di un processo culturale il cui percorso è iniziato, ma che deve essere decisamente migliorato. Il cambiamento bisogna volerlo: innovare presenta delle incognite e spesso si è più portati a ripetere quanto già fatto, ma la vera rivoluzione è propria quella di attuare il cambiamento. In Valle d'Aosta abbiamo la possibilità di farlo perché i numeri e la nostra organizzazione ce lo permettono: questo con l'obiettivo di offrire un servizio utile al cittadino per farlo vivere meglio nella sua quotidianità.»
Il Consigliere Diego Lucianaz (RV) ha segnalato la necessità di «affrontare un tema importantissimo che, fino ad ora, non è stato preso nella dovuta considerazione: la salute. Che ripercussioni avrà l'innovazione sulla salute delle persone? Siamo bombardati da onde elettromagnetiche, sistemi satellitari, continue emissioni di radio comunicazioni, tutti aspetti collegati a doppio filo con la rivoluzione digitale che non sono stati sufficientemente indagati o, peggio ancora, sui quali non abbiamo ricevuto le necessarie informazioni. Per questo motivo ho richiesto ai Presidenti delle Commissioni consiliari competenti di farsi carico di questo argomento di vitale importanza.»