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CRONACA | 01 settembre 2024, 11:53

False richieste di pagamento di imposte per recupero fondi

Una campagna di truffe sta diffondendo false richieste di pagamento a nome dell'Agenzia delle Entrate. Le vittime vengono ingannate con promesse di recupero di fondi legati a presunti investimenti, seguite da richieste di versamento per "imposte". I truffatori utilizzano documenti falsificati con loghi e firme contraffatte, rendendo difficile distinguere il falso dal vero. Le autorità avvertono di prestare la massima attenzione e di verificare sempre l'autenticità delle comunicazioni ricevute prima di effettuare qualsiasi pagamento.

False richieste di pagamento di imposte per recupero fondi

Una preoccupante campagna di truffe sta prendendo piede in Italia, colpendo numerosi cittadini con richieste di pagamento fasulle a nome dell’Agenzia delle Entrate. Queste false comunicazioni, apparentemente ufficiali, inducono con l’inganno le vittime a versare denaro per presunti investimenti, per poi richiedere ulteriori pagamenti di imposte con la promessa di restituire parte dei fondi.

Il meccanismo della truffa segue un copione ormai consolidato. Nella prima fase, i malintenzionati convincono le vittime a investire in fantomatici progetti o attività, promettendo lauti guadagni. Una volta che i soldi sono stati versati, scatta la seconda parte dell'inganno: le vittime ricevono un documento falso, presentato come un avviso ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, che richiede il pagamento di imposte per sbloccare i fondi e ottenerne la restituzione parziale. Questo falso documento è estremamente convincente, riportando il logo dell’Agenzia e una firma contraffatta a nome del Direttore di un ufficio dell'Agenzia, spesso un funzionario realmente esistente.

L’allarme è alto, poiché sempre più persone stanno cadendo in questa trappola. Le autorità invitano alla massima prudenza e a non fidarsi di richieste di pagamento che arrivano in maniera sospetta. È importante verificare sempre l’autenticità dei documenti ricevuti, contattando direttamente l’Agenzia delle Entrate o un consulente di fiducia prima di procedere a qualsiasi versamento. Le conseguenze di queste truffe possono essere devastanti, con famiglie che rischiano di perdere ingenti somme di denaro, a volte difficili da recuperare.

Questa nuova ondata di truffe dimostra quanto i criminali stiano diventando sempre più abili nel creare documenti che sembrano autentici. La falsificazione del logo e della firma di funzionari pubblici aggiunge un livello di sofisticazione che rende ancora più arduo distinguere il falso dal vero. È essenziale diffondere consapevolezza su questi pericoli e invitare tutti alla massima attenzione per evitare di diventare le prossime vittime.

Ecco un esempio di uno dei documenti fraudolenti che vengono inviati alle vittime. Apparentemente innocuo, con tutte le caratteristiche di un documento ufficiale, è in realtà parte di un inganno che potrebbe costare caro a chi vi casca. Non abbassate la guardia: se ricevete una comunicazione simile, non esitate a fare verifiche approfondite. La prudenza è l’unica arma contro queste truffe sempre più insidiose.

L'Agenzia delle Entrate raccomanda di prestare la massima attenzione e, qualora si ricevessero e-mail contenenti in allegato un documento simile all’esempio riportato a lato, di non ricontattare assolutamente il mittente e di non dare seguito alle richieste di versamenti di somme di denaro per investimenti o per imposte da essi derivanti.

L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea.

In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente.

pi.mi.

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