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Chez Nous | 28 luglio 2024, 08:00

La blasfemia nuovo sport olimpico in Francia

Particolarmente scalpore ha fatto la ricostruzione dell’ Ultima Cena di Leonardo in stile drag queen

La blasfemia nuovo sport olimpico in Francia

Durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, l’evento che avrebbe dovuto celebrare lo spirito di unità e di sportività è stato invece segnato da una controversia di grande portata. Le critiche sollevate dai vescovi francesi sono un chiaro segnale di come le espressioni artistiche e culturali possano talvolta travalicare i confini del rispetto, specialmente quando si confrontano con le sensibilità religiose.

La cerimonia, organizzata con grande pomposità e ambizione, aveva come obiettivo quello di stupire e affascinare il pubblico di tutto il mondo con una serie di performance spettacolari e innovative. Tuttavia, tra le innumerevoli manifestazioni di bellezza e gioia, alcuni elementi hanno suscitato una reazione di forte sdegno da parte della comunità cristiana. In particolare, la ricostruzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci in una versione drag queen è stata interpretata da molti come un atto di blasfemia.

Il comunicato dei vescovi francesi è stato chiaro e incisivo. In un tono che esprime non solo disapprovazione, ma anche un profondo senso di offesa, i prelati hanno sottolineato come tali rappresentazioni non solo manchino di rispetto nei confronti del cristianesimo, ma tradiscano anche i principi fondamentali dell'olimpismo. Il comunicato ricorda che, pochi giorni prima, la messa di apertura della Tregua Olimpica era stata un momento di riflessione e preghiera, con la partecipazione di numerosi leader religiosi e politici, e che i valori di pace e unità dovrebbero prevalere su qualsiasi forma di provocazione artistica.

Il tono delle dichiarazioni è stato improntato alla solidarietà verso tutti i cristiani che si sono sentiti offesi, e si è espresso il desiderio di vedere una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni religiose, comprese quelle locali come la Curia Valdostana. Questo richiamo non è solo un appello alla riflessione, ma anche un invito a considerare come l’arte e la cultura possano e debbano interagire con le convinzioni religiose senza ledere i sentimenti di nessuno.

Questa controversia solleva interrogativi cruciali su come trattare le questioni religiose in ambiti pubblici e culturali. Da un lato, la libertà artistica è un valore fondamentale che permette la sperimentazione e l’innovazione. Dall’altro lato, la sensibilità religiosa e il rispetto per le credenze devono essere mantenuti intatti per evitare che l’arte diventi un mezzo di scherno o di provocazione. La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici avrebbe dovuto essere un’occasione di celebrazione e di unione, non un campo di battaglia per le polemiche culturali.

Lo sport è stato detto

Lo sport è una meravigliosa attività umana che delizia profondamente i cuori degli atleti e degli spettatori. L'olimpismo è un movimento al servizio di questa realtà di unità e fraternità umana.

Facciamo spazio al campo di gara, che porti verità, consolazione e gioia a tutti!

Particolarmente scalpore ha fatto la ricostruzione dell’ Ultima Cena di Leonardo in stile drag queen. Vergogna!!!

In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni religiose, come la Curia Valdostana, prendano una posizione netta. È necessario chiarire che il rispetto per le diverse fedi è un valore imprescindibile, e che eventi di tale portata devono essere gestiti con una considerazione attenta delle implicazioni culturali e religiose. La questione non è solo una polemica di opportunità, ma una sfida a trovare un equilibrio tra l’espressione creativa e il rispetto per le convinzioni altrui.

La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 rappresenta un momento emblematico di quanto sia difficile navigare tra libertà artistica e rispetto religioso. È essenziale che tutte le parti coinvolte, dai creatori di eventi alle istituzioni religiose, lavorino insieme per garantire che eventi di tale importanza possano servire da esempio di unità e di rispetto reciproco, piuttosto che di divisione e di controversia. La speranza è che questa situazione possa servire da lezione per future manifestazioni, affinché il dialogo e la comprensione prevalgano su ogni forma di conflitto e di offesa.

piero.minuzzo@gmail.com

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