Chi l'avrebbe mai detto che in Valle d'Aosta, oltre a essere esperti di montagne e castelli, avessimo anche una passione nascosta per dare i numeri? E non stiamo parlando del lotto o della tombola di Natale, ma delle stime dei danni causati dall'alluvione del 29 giugno.
Pare che alcuni soloni locali abbiano deciso di fare a gara a chi la spara più grossa. Il risultato? Stime così "approssimative" da sembrare uscite da una sessione di improvvisazione teatrale. Talmente approssimative che la Presidenza della Regione ha dovuto mettere i puntini sulle "i" con un comunicato ufficiale: "Le stime approssimative di carattere giornalistico diffuse oggi sui danni causati in Valle d’Aosta dall’ondata di maltempo del 29 giugno sono prive di un riscontro oggettivo. Le ricognizioni degli importi sono ancora in corso sia da parte dei Comuni che da parte delle strutture dell’Amministrazione regionale. I sopralluoghi dei tecnici del Dipartimento nazionale Protezione civile sono appena iniziati e non hanno prodotto per ora quantificazioni, nemmeno provvisorie."
In pratica, mentre c'è chi si diletta in una sorta di gioco delle stime, chi di dovere è ancora a spasso con il taccuino, cercando di capire quanti danni ci sono realmente. È come se qualcuno avesse dichiarato: "Abbiamo perso 5 milioni di euro! No, aspetta, facciamo 10! Anzi, che ne dite di 20? Chi offre di più?". E intanto i tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, ancora con il fango sui calzoni e il metro in mano, stanno solo iniziando a contare i danni reali.
E così, tra un "quanto fa?" e un "chi lo sa?", i numeri sparati in aria continuano a ballare nel vuoto, mentre noi aspettiamo pazientemente che arrivi una stima ufficiale. Nel frattempo, chissà che qualche brillantone non decida di fare un bel ripassino di matematica di base, giusto per non confondere più milioni con miliardi e tonnellate con quintali.
Insomma, alla prossima tempesta, forse sarà il caso di lasciare le stime a chi di competenza e magari concentrarci su cose più alla portata di tutti. Come dire, perché non organizzare una bella partita di tombola? Almeno lì, i numeri hanno un senso e non fanno arrabbiare nessuno.