La discussione ha messo in luce la cruciale importanza degli alpeggi nel settore lattiero-caseario montano e la necessità di garantire loro l'accesso ai servizi indispensabili per l'esercizio della loro attività.
Il gruppo RV ha chiesto di conoscere alcuni dati specifici: quanti sono gli alpeggi produttivi non serviti da piste poderali, quanti non sono allacciati alla rete elettrica, e se sia stata valutata la possibilità di garantire questi servizi alle strutture che ne sono ancora prive. Domande legittime che mettono in evidenza le difficoltà logistiche e operative di queste aziende, fondamentali per il mantenimento del territorio e per la produzione locale.
L'Assessore all'agricoltura ha risposto che le informazioni richieste non sono attualmente disponibili. Tuttavia, ha sottolineato che gli spostamenti delle aziende sono monitorati tramite le dichiarazioni di monticazione, utilizzate anche per i controlli a fini contributivi. Questo sistema di monitoraggio, sebbene utile, non sembra essere sufficiente a fornire una panoramica completa e aggiornata della situazione degli alpeggi.
Per quanto riguarda il sostegno al settore, l'Assessorato ha illustrato una serie di strumenti normativi messi in campo. Tra questi, le misure cofinanziate dal Complemento di sviluppo rurale che prevedono contributi significativi per la strutturazione delle aziende agricole, con massimali di spesa compresi tra 80mila e 1 milione di euro. L'aliquota di base del 60% è maggiorata del 10% per i giovani agricoltori, e la dotazione finanziaria complessiva supera i 7 milioni di euro, con il primo bando previsto per il 2025. Inoltre, con le recenti modifiche alla legge regionale 17/2016, è stata introdotta la possibilità di erogare contributi a fondo perduto fino a 80mila euro, con una percentuale di copertura che può raggiungere l'80% per i giovani agricoltori.
Nonostante queste iniziative, il gruppo RV ha espresso stupore per la mancanza di dati specifici, in particolare per gli alpeggi non serviti da piste poderali. La necessità di monitorare attentamente le aziende che trasformano il latte e i suoi derivati è fondamentale, non solo per il loro ruolo economico ma anche per il loro contributo al mantenimento del territorio. Queste realtà affrontano infatti sfide significative, tra cui difficoltà nel reperire personale e costi operativi superiori. Una mappatura precisa di questi alpeggi è essenziale per poter sviluppare interventi mirati ed efficaci.
La discussione ha quindi evidenziato la doppia sfida degli alpeggi: da un lato, l'importanza di garantire loro i servizi necessari per operare al meglio, dall'altro, la necessità di un monitoraggio più accurato e dettagliato per poter fornire supporti adeguati. Una questione che richiede attenzione e interventi concreti per valorizzare al meglio una componente vitale del patrimonio agricolo e culturale della Valle d'Aosta.