Secondo i dati raccolti nell’anno scolastico 2023/2024 dal Centro nazionale Dipendenze e doping dell'Istituto Superiore di Sanità (CNaPPS) fuma o svapa uno studente su tre tra i 14 e i 17 anni. Sono cifre allarmanti. Tanto più che raddoppierebbe il policonsumo, cioè l’abitudine di utilizzare alternativamente sigarette elettroniche e tabacco normale. Giovanissimi vanno in contro alle dipendenze e alle malattie. Il marketing, spietato, immette sul mercato prodotti accattivanti con design colorati o in stile manga, quasi per mimetizzare il rischio di morte che si accompagna al consumo abituale del tabacco e affini; addirittura nonostante il divieto gli adolescenti spesso non incontrano difficoltà nei punti vendita a veder soddisfatta la propria richiesta di acquisto. Anche l’età si è abbassata del primo incontro con il fumo. I genitori non riescono a fronteggiare il problema fumo, anche quando comprendono che i figli ne sono dipendenti. Sorprende in considerazione della forte crisi economica che i ragazzi riescano a disporre di denaro per tale vizio; le sigarette elettroniche e non sono estremamente costose e incidono pesantemente nel bilancio familiare.
Il CNDDU auspica nuovi e più efficaci interventi finalizzati alla repressione del fumo all’interno delle scuole, con l’avvio di una campagna “NoSmoking” incentrata sull’informazione dei rischi e delle malattie connesse al fumo. Sarebbe opportuno, come già accade in alcuni Paesi, introdurre il divieto anche nei luoghi pubblici all’aperto (come le piazze, le vie centrali delle città, i parchi etc.). Inoltre si lancia il progetto “Sentinelle contro il fumo” da sviluppare d’intesa tra i comuni e le scuole in cui gli studenti, accompagnati dai propri docenti, con addosso una casacca rilasciata dall’amministrazione comunale, sensibilizzano i fumatori, soprattutto i loro coetanei, circa i rischi della loro abitudine. Il percorso può venire monitorato in modo da raccogliere dati e riflettere sulle strategie più opportune.