Si è svolta nell’aula magna S. Anselmo, la Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023 – 2024 dell’Università della Valle d’Aosta. La cerimonia è stata aperta dai saluti del Presidente del Consiglio dell’Università e della Regione Renzo Testolin.
“Il prossimo 13 dicembre è prevista la consegna all’Università della Valle d’Aosta dell’edificio di didattica costruito presso l’ex caserma Testa Fochi e, ultimati gli allestimenti tecnologici previsti dall’Ateneo, si lavorerà per rendere la nuova sede operativa a partire dal prossimo anno accademico. Il nuovo edificio rappresenterà un importante fattore di attrattività e consentirà sicuramente alla nostra università di accelerare il proprio percorso di crescita.
In queste settimane inoltre, sono state varate le prime linee guida ed è in fase di ulteriore definizione, da parte del Consiglio dell’Università, il Piano di sviluppo triennale 2024-2026 che coinvolgerà tutti gli aspetti dell’università attraverso un ampliamento dell’offerta didattica, con nuovi corsi di laurea, e un potenziamento delle attività di ricerca.
L’obiettivo è di creare una sinergia virtuosa tra un’offerta di eccellenza, che garantisca forte autorevolezza esterna, anche a livello internazionale, e un'attenzione particolare alle esigenze locali in termini di formazione e ricerca. La forza dell’Università della Valle d’Aosta dovrà risiedere sempre di più nelle sue radici e nella sua capacità di sostenere il territorio, di coinvolgere tutta la comunità e di aiutare i nostri giovani indirizzandoli a guardare oltre i confini regionali e nazionali. La nuova sede, così come la nuova guida, potranno sicuramente aiutare in questo ambizioso percorso” – ha dichiarato il Presidente del Consiglio dell’Università e della Regione Renzo Testolin.
La Magnifica Rettrice Manuela Ceretta ha pronunciato la relazione sull’Università: “Gli studi ci dicono che le Università sono elementi imprescindibili per il governo dei processi locali e globali, per l’indirizzo delle trasformazioni tecnologiche e sociali in direzione di principi condivisi, che sono agenti di cambiamenti culturali che possono contribuire a favorire l’inclusione sociale, l’uguaglianza di genere, la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile; in breve, che le Università sono un volano necessario per fare sì che gli obiettivi fissati dall’agenda ONU del 2030 si trasformino, almeno in parte, in realtà.
L’auspicio dell’Università della Valle d’Aosta è che l’importante investimento per la nuova sede dell’Università fatto dalla Regione sia accompagnato da un investimento progettuale in direzione dello sviluppo di percorsi già consolidati e di nuovi percorsi didattici, tesi a formare profili professionali che oggi riusciamo solo a intravedere, così che questo ghiacciaio, collocato in piazza della Repubblica, perché come ghiacciaio è stato concepito da chi lo ha progettato, non si trasformi in una cattedrale nel deserto, dove - complice il riscaldamento climatico - non sopravviverebbe a lungo”.
A seguire si è tenuta la lectio magistralis “Futuri testardi. La capacità di aspirare dei giovani di oggi e il ruolo dell’università” pronunciata da Vincenza Pellegrino, professoressa di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Parma.