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CRONACA | 06 dicembre 2023, 20:03

Cronaca glaciale: L'Inverno 2022-23 e lo stato dei ghiacciai in Valle d'Aosta

Le attività di monitoraggio del bilancio di massa per l'anno 2023 sono state concentrate sui ghiacciai di Timorion (Valsavarenche) e Rutor (La Thuile).

Cronaca glaciale: L'Inverno 2022-23 e lo stato dei ghiacciai in Valle d'Aosta

L'inverno nella regione valdostana durante la stagione 2022-23 è stato caratterizzato da una notevole mancanza di precipitazioni, soprattutto all'inizio della stagione. A dirlo è www.snpambiente.it. Tuttavia, verso la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, spiega il sito, alcune zone glaciali, soprattutto quelle rivolte verso il confine italo-francese, hanno ricevuto una maggiore quantità di neve, grazie al passaggio di masse d'aria umida provenienti dall'Atlantico.

Nonostante queste nevicate tardive, la situazione complessiva dei ghiacciai valdostani rimane preoccupante, con inverni poco nevosi e stagioni estive caratterizzate da un'intensa e prolungata fusione del ghiaccio.

Oltre alla diminuzione della massa glaciale e al ritiro dei fronti, continua la frammentazione delle zone ghiacciate, emergendo isole rocciose di varie dimensioni e un aumento della copertura detritica, fattori che aggravano ulteriormente il processo di fusione futura.

Le attività di monitoraggio del bilancio di massa per l'anno 2023 sono state concentrate sui ghiacciai di Timorion (Valsavarenche) e Rutor (La Thuile).

Timorion

Il bilancio di massa complessivo, ottenuto dalla differenza tra la neve accumulata durante l'inverno e la primavera e la quantità persa per la fusione durante l'estate, rimane estremamente negativo, seguendo la tendenza attuale dell'intero arco alpino.

I valori rilevati nell'ultimo anno, sebbene meno critici rispetto all'anno precedente, evidenziano un accumulo invernale inferiore alla media degli ultimi 22 anni e un tasso di fusione più elevato. Questi dati testimoniano la grave situazione in cui si trovano i ghiacciai valdostani a quote medie, caratterizzati da bacini di accumulo limitati, che stentano a sopravvivere all'aumento costante delle temperature.

Rutor

Anche sul ghiacciaio del Rutor, il bilancio di massa complessivo rimane negativo, piazzandosi come il quarto peggiore nella serie temporale, in linea con la tendenza generale dell'arco alpino. Tuttavia, la situazione appare meno critica rispetto a quella del Timorion.

Il ghiacciaio del Rutor, situato in prossimità del confine francese, ha beneficiato maggiormente delle perturbazioni atlantiche che attraversano le ampie pianure francesi per giungere fino alla cresta di confine con l'Italia. Di conseguenza, gli accumuli misurati risultano essere più consistenti rispetto a quelli dei settori più interni della regione, compensando in parte i tassi di fusione più elevati causati dalle temperature elevate registrate in periodi in genere meno critici per i ghiacciai.

Per approfondimenti e dati dettagliati sulle misure effettuate, è possibile consultare il sito dell'ARPA Valle d'Aosta.

pi/cht

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