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ECONOMIA | 17 novembre 2023, 13:29

Tariffe rifiuti, nel 2022 sono aumentate del 2,4%. Quest’anno rincari del 2,2%

L’indagine contiene approfondimenti anche per la famiglia tipo di un componente in appartamento da 60 mq e per utenze non domestiche

Tariffe rifiuti, nel 2022 sono aumentate del 2,4%. Quest’anno rincari del 2,2%

Le tariffe dei rifiuti sono aumentate del 2,4% nel 2022 rispetto all’anno precedente. E le proiezioni per il 2023 confermano un aumento del 2,2%. In media una famiglia paga quasi 310 euro l’anno per la tariffa dei rifiuti con forti differenze fra macro-regioni: si passa infatti da una media di circa 250 euro nel Nord Est, ai 278 euro del Nord Ovest, mentre più cari risultano il Centro con 313 euro e il Sud-Isole con 362 euro. Sono i dati sulla tariffa dei rifiuti compresi nella quarta Indagine nazionale sulle tariffe utenze domestiche e non domestiche realizzata e presentata dal Centro Studi Ircaf.

Questi numeri sono riferiti alle città capoluogo e a una famiglia tipo di tre persone residente in appartamento di 100 mq e che affronta dunque una spesa annua di circa 310 euro, a fronte nello stesso periodo di un’inflazione Istat del +8,10%.

L’indagine contiene approfondimenti anche per la famiglia tipo di un componente in appartamento da 60 mq e per utenze non domestiche: alberghi con ristorante, distributori di carburante, bar, supermercati e negozi di abbigliamento. Le famiglie di un solo componente registrano un aumento della tariffa rifiuti del 4% rispetto al 2021 con una spesa media annua di 146 euro.

Fra le famiglie di tre persone, nel 2022 la spesa media annua delle utenze domestiche nel Nord Est è cresciuta di +2, 46% con una spesa di 299 euro; nel Nord Ovest si attesta a 278 euro con un aumento del +0,86%; nel Centro a 313 euro con un aumento del +3,22% e nelle Isole e al Sud è di 362 euro con un aumento del +2,35%.

Rispetto alla media nazionale, una famiglia nel Nord Est a fronte di una maggiore efficienza (rapporto costi/qualità del servizio, raccolta differenziata al 75% e una maggiore diffusione della tariffa puntuale) spende oltre il 19% in meno; oltre il 10% in meno al Nord Ovest; l’1,21% in più al Centro e oltre il 17% in più nel Sud e nelle Isole.

La tariffa dei rifiuti sconta forti differenze fra regioni e città. In Campania, ad esempio, per una famiglia di tre persone vola a 413 euro e sta poco sotto i 400 euro in Puglia (399 euro) e in Sicilia (395 euro). Sotto la media nazionale c’è invece il Trentino, che si ferma a 178 euro. Appena sopra ci sono il Friuli Venezia Giulia con 234 euro e il Veneto con 236 euro.

Le differenze riguardano costi, qualità, trasparenza e servizio, avverte il centro studi Ircaf. E le previsioni per quest’anno sono di un aumento delle tariffe.

“Sulla base dei dati raccolti nel 2023 nelle città capoluogo di regione registriamo un aumento sul 2022 del +2,2%. Secondo le nostre previsioni in sede di rilevazione di tutti i dati delle restanti città capoluogo questo dato troverà conferma. Tra le città capoluogo di regione la più cara è Genova con 492 euro, seguita da Napoli con 491 euro, Cagliari con 410 euro, a fronte di un dato medio, calcolato sui 20 capoluoghi, che risulta di 335 euro”.

Per quello che riguarda la citta di Aosta, è di 303 euro la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2023 da una famiglia ad Aosta, rispetto ai 320 della media nazionale, con un aumento del 1,1% rispetto al 2022.

Bruno Albertinelli

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