La principale ragione dietro questa decisione dell’UE è la necessità di ridurre le emissioni di CO2. L’obiettivo è la decarbonizzazione, ovvero promuovere soluzioni di riscaldamento più efficienti, ecologiche e che consentano di non dipendere dalle forniture di gas e combustibili fossili. In molti ci hanno chiesto delucidazioni a riguardo: le caldaie a condensazione non sono ecologiche? Certo, se paragonate alle vecchie caldaie a camera aperta o a camera stagna, le nuove caldaie arrivano a far risparmiare parecchio in termini di consumo di gas; tuttavia emettono ancora una notevole quantità di CO2 se comparate con altre tecnologie più sostenibili. Inoltre il problema sta proprio nella fonte di alimentazione principale, il gas, che è un elemento che, nel tempo, sarà sempre più raro e quindi più costoso da estrarre. Secondo la direttiva UE, ci sarà un progressivo abbandono delle caldaie a gas che dovrà essere graduale a partire dal 2025, fino ad essere completamente vietato (probabilmente) dal 2029.
Caldaie a gas vietate all’interno delle abitazioni private dal 2029 in tutta l'Ue. E' quanto contenuto nella bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue che l’Unione Europea discuterà nella riunione del prossimo 12 giugno. Un divieto che per il Codacons rappresenta una "misura insostenibile" per le famiglie, che non solo comporterà "una stangata sul fronte della spesa da sostenere", ma rischia di non determinare nemmeno vantaggi sul piano ambientale.
Per le associazioni dei consumatroi si tratta di un divieto che rappresenta una "misura insostenibile" per le famiglie, che non solo comporterà "una stangata sul fronte della spesa da sostenere", ma rischia di non determinare nemmeno vantaggi sul piano ambientale.
Oggi, per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, il costo varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto: una spesa proibitiva sia per i costi in costante crescita di tali impianti, sia per la manodopera sempre più costosa, annota ancora il Codacons. Non tutte le abitazioni, poi, possono dotarsi di pompe di calore, e il rendimento energetico in alcune case potrebbe essere ben al di sotto degli standard previsti: "Le dimensioni non indifferenti dell’impianto rendono necessario uno spazio dove poter mettere l’unità esterna, circostanza che rende difficile l’installazione in quelle abitazioni che non hanno aree all’aperto dove poterla collocare; se inoltre la casa non è ristrutturata, e quindi non gode di isolamento e coibentazione ottimale, e se dispone di termosifoni tradizionali al posto dei moderni impianti a pavimento, la resa scende e di parecchio, vanificando gli effetti positivi sull’ambiente".