Le assemblee avranno inizio il 10 maggio 2023 e si terranno in modalità on line sui temi: Mobilitazione nazionale indetta unitariamente dai sindacati confederali nazionali e sulla situazione della scuola valdostana. La MANIFESTAZIONE NAZIONALE UNITARIA “La scuola, l’istruzione, la formazione per una nuova stagione dei diritti e del lavoro” vedrà la partecipazione anche di una rappresentanza degli insegnanti valdostani il 13 maggio 2023 a Milano per chiedere di Cambiare le politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali per:
- avviare una nuova stagione di investimenti sul sistema di istruzione e formazione, libera da condizionamenti ragionieristici che non hanno alcun risvolto pedagogico educativo; ürinnovare immediatamente il CCNL Istruzione e ricerca;
- tabilire immediatamente nuove regole per garantire la puntualità dei rinnovi contrattuali, anche ricorrendo a penalizzazioni per chi si rende responsabile dei ritardi;
- adottare un sistema di reclutamento che elimini il precariato e che consenta la stabilizzazione del personale della scuola;
- eliminare il numero chiuso delle università per conseguire la specializzazione all’insegnamento;
- evitare interventi di legge su materie pattizie quali la formazione in servizio e il trattamento economico del personale;
- definire, una volta per tutte, le regole per la mobilità territoriale e professionale del personale docente eliminando i vincoli;
- evitare che i vigenti provvedimenti legislativi riferiti al dimensionamento delle scuole provochino la desertificazione istituzionale delle periferie e dei piccoli comuni;
- garantire la presenza e l’effettivo esercizio del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) attraverso investimenti nella formazione;
- ridefinire ed ampliare la base imponibile dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) eliminando tutti i privilegi e le rendite di posizione;
- restituire ai lavoratori il drenaggio fiscale (fiscal drag) che penalizza ulteriormente i già insufficienti adeguamenti salariali all’inflazione, anche rendendo automatiche le rivalutazioni delle detrazioni;
- cancellare definitivamente la riforma Fornero per le pensioni estendendo la flessibilità in uscita senza penalizzazioni a partire dai 62 anni di età anagrafica o con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età.