La società che gestisce il Tunnel che collega la Valle d'Aosta e Francia ha comunicato che, per garantire i livelli occupazionali, sta interloquendo con la sede INPS di Aosta al fine di attivare le indennità ai dipendenti da erogare nei periodi di chiusura dell'infrastruttura. Lo ha assicurato il Presidente della Regione, Renzo Testolin, rispondendo ad ad un question time del leghista Stefano Aggravi. "Ricordo comunque - ha aggiunto Testolin - che una parte degli impiegati e delle maestranze sarà mantenuta in servizio anche durante i periodi di chiusura. Il Governo si è reso disponibile nei confronti della Società che, al momento, non ha ancora preso contatti con i nostri uffici.»
Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi, ricordando «l'importanza dell'infrastruttura in termini occupazionali per il territorio regionale e le ricadute sulle attività produttive di tutto il Nord Ovest», ha chiesto se «il Governo sia a conoscenza delle scelte del gestore del Tunnel con riferimento al personale dipendente e se vi siano già state interlocuzioni in merito con il coinvolgimento delle strutture regionali competenti in materia di politiche del lavoro.»
Il Vicecapogruppo Aggravi ha infine replicato: «Ci auguriamo che ci sia la dovuta attenzione da parte del Governo e speriamo che l'INPS locale si dimostri efficace nelle risposte.»
Poche settimaner fa le due società di gestione, quella italiana e quella francese, ne hanno pre-annunciato la chiusura "intermittente" per i prossimi 18 anni, 3 mesi l'anno. La notizia ha generato non poche polemiche all'interno delle istituzioni, che prevedono un rallentamento del traffico merci e problemi a cascata su tutta l'industria.
Si tratta di una delle vie di comunicazione, in entrata e in uscita, più importanti d'Italia. Anche se non situato in una posizione prettamente centrale sul territorio, è una vera e propria arteria vitale per il nostro Paese, soprattutto in ambito commerciale, ma anche turistico. Di seguito vi spieghiamo perché il tunnel necessita di essere chiuso.
CHIUSURA TRAFORO MONTE BIANCO: LE CAUSE
Nel cantiere di risanamento del tunnel, iniziato nell’aprile del 2021, sono state trovate alcune tracce di amianto.
Nonostante non sia presente in una quantità eccessivamente pericolosa per l’uomo, l'amianto dovrà sicuramente rimosso in favore di materiali più sostenibili per l’ambiente.
L’amianto è oggi ritenuto cancerogeno per l’uomo, ma all’epoca in cui il tunnel è stato costruito era un materiale molto utilizzato per via del basso costo e della sua resistenza, largamente utilizzato nelle costruzioni.
Oltre al risanamento, il traforo del Monte Bianco sarà sottoposto anche a lavori di ammodernamento per realizzare un nuovo manto stradale più efficiente e una nuova soletta di fondo per ripristinare alcune asperità.
CHIUSURA TRAFORO MONTE BIANCO: SOLUZIONE
Il Presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, ha proposto come soluzione al problema la costruzione di un secondo tunnel parallelo per fronteggiare la chiusura del tunnel principale, ma la Francia si oppone.
Per il momento, quindi, durante la chiusura il traffico verrà redistribuito tra Traforo del Frejus e il Gran San Bernardo per i veicoli pesanti e Piccolo San Bernardo per i veicoli leggeri.