Nell’ambito del progetto, che è stato coordinato dall’Università di Firenze con la partecipazione di soggetti italiani e francesi, i partner valdostani Arpa e Institut Agricole Régional hanno realizzato una sperimentazione sul sito pilota del Parco Nazionale del Gran Paradiso per mappare i pascoli attraverso l’utilizzo di dati satellitari. Durante l’avanzamento del progetto, l’Assessorato ha colto l’opportunità e ha siglato una convenzione con Arpa, volta a estendere lo studio a tutto il territorio valdostano e a realizzare così un catasto dei pascoli della regione.
«Si tratta di un’iniziativa di grande interesse per la Valle d’Aosta, in quanto il tema dei pascoli alpini e della loro gestione è al centro del complesso sistema di aiuti finanziati dall’Europa, dallo Stato e dalla Regione – ha spiegato Carrel (nella foto). In questo quadro, però, per determinare l’ammissibilità a premio delle superfici dei nostri pascoli, finora è stato l’Organismo pagatore Agea ad imporci la sua lettura del territorio. Una lettura che, tra l’altro, veniva rivista ogni 3 anni, apportando spesso sostanziali modifiche ai dati che erano stati comunicati. Ora invece, grazie a questo importante lavoro, potremo tornare a definire le nostre specificità regionali e i nostri modelli gestionali».
Trasferendo a scala regionale i risultati del progetto Pastoralp e rendendoli funzionali ai nuovi strumenti di programmazione della politica agricola, l’obiettivo sarà non solo quello di riuscire a migliorare la gestione dei prati-pascoli, ma anche di rendere queste informazioni di più facile utilizzo da parte degli agricoltori. Il sistema sarà un valido supporto per conoscere nel dettaglio le caratteristiche dei pascoli, che rappresentano il 97% della superficie agricola regionale, per realizzarne un quadro accurato, per poterlo monitorare e, quando necessario, poterlo aggiornare in autonomia.